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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Il doppio incendio auto di Canicattì, danneggiato anche palazzo e insegna di negozio

Le fiamme sono divampate sulla Volkswagen T-Cross, usata da un bracciante agricolo trentaseienne, e poi si sono estese alla Fiat Cinquecento L intestata ad un educatore di 37 anni

Le cause, ieri mattina, non risultavano essere chiare. Genericamente, i carabinieri parlavano di “cause in corso d’accertamento”. Di fatto, nessuna ipotesi – né quella dolosa, né tantomeno quella accidentale – veniva esclusa. E’ stata un’alba di fuoco, quella di ieri, in via Sandro Pertini, a Canicattì, dove due autovetture sono state distrutte da un misterioso incendio e dove si è annerito anche il prospetto del palazzo adiacente e danneggiata l’insegna del negozio “Acqua&Sapone”.

A bruciare – erano le 4,35 quando scattava l’allarme – erano una Volkswagen T-Cross, usata da un bracciante agricolo trentaseienne, e una Fiat Cinquecento L intestata ad un educatore di 37 anni. Le fiamme – stando a quanto è stato accertato dai vigili del fuoco e dai carabinieri che si stanno occupando delle indagini – sono divampate sulla Volkswagen T-Cross e, quasi immediatamente, si sono estese alla Fiat 500L che era posteggiata a pochi passi. Mentre la prima macchina è risultata essere coperta da polizza assicurativa, la Fiat non aveva alcuna polizza contro incendi.

I pompieri del distaccamento di Canicattì hanno provato a salvare il salvabile, ma, di fatto, non c’è stato proprio nulla da fare per entrambe le macchine. Il gigantesco rogo oltre a devastare ed incenerire le vetture, ha anche annerito il prospetto del palazzo adiacente a dove erano state lasciate posteggiate in via Sandro Pertini ed ha danneggiato l’insegna di un esercizio commerciale. Sul posto, praticamente fino a metà mattinata, hanno lavorato i carabinieri della sezione Radiomobile della compagnia di Canicattì. I militari dell’Arma si sono sincerati sull’eventuale presenza di bottiglie o taniche sospette – che è appunto risultata essere negativa – e poi hanno anche sentito i proprietari delle due macchine. Non sono filtrate indiscrezioni ieri sull’attività investigativa. Nulla, a quanto pare, veniva escluso e non risultavano esserci ipotesi investigative privilegiate. Appare scontato – anche se il riserbo è stato categorico – che uno dei primi passaggi investigativi fatti sia stato quello di verificare l’eventuale presenza di impianti di videosorveglianza pubblici o privati lungo via Sandro Pertini. Telecamere che potrebbero, così come è accaduto in precedenti casi di cronaca, dare un buon input all’inchiesta che è coordinata, come sempre, dalla Procura della Repubblica di Agrigento.

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