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Cronaca Grotte

Tabaccaio ucciso dal fratello, l'indagato dà in escandescenze e fa scena muta

Sempre più consistente l'ipotesi dei problemi psichiatrici legati all'omicidio: il giudice deciderà nelle prossime ore se convalidare il fermo di Pietro Chiarenza, 64 anni, accusato di avere ucciso il 56enne Roberto

Pietro Chiarenza, 64 anni, di Grotte, in provincia di Agrigento, fermato mercoledì mattina con l’accusa di avere ucciso il fratello Roberto, tabaccaio di otto anni più giovane, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il gip Francesco Provenzano, nelle prossime ore, deciderà se convalidare il fermo disposto dal pubblico ministero Cecilia Baravelli e dal procuratore Luigi Patronaggio che coordinano l’indagine, svolta sul campo dai carabinieri. All’origine dell’omicidio ci sarebbero i problemi psichiatrici dell’indagato, che questa mattina, è andato in escandescenza e non è riuscito neppure a declinare le proprie generalità.

Chiarenza, che oggi si è detto dispiaciuto, ha detto ai militari di avere ucciso il fratello, colpendolo con alcune coltellate alla gola, perché si era convinto che avrebbe voluto avvelenarlo. L’omicidio è avvenuto davanti all’ingresso dell’abitazione della vittima, che si trova nella stessa palazzina del presunto omicida. 

Il difensore di Chiarenza, l’avvocato Loretta Severino, ha chiesto al giudice di disporre il ricovero in una comunità attrezzata per curarlo. Intanto, nel pomeriggio, all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, sarà eseguita l’autops

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