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Domenica, 28 Aprile 2024
Tribunale / Grotte

Accusata di avere aggredito il fratello con coltello da cucina e mattarello: prosciolta 57enne

Il giudice scagiona la donna dopo avere escluso l'aggravante dell'arma, la difesa: "I carabinieri non hanno trovato nulla in casa"

Non doversi procedere perchè, essendo stata esclusa l'aggravante dell'uso dell'arma, il reato di minaccia non è procedibile di ufficio. Questo il verdetto del giudice monocratico di Agrigento, Rossella Ferraro, nel processo che ha visto imputata Graziella Panarisi, 57 anni, di Grotte.

La donna era stata denunciata dai carabinieri il 30 settembre del 2020: i militari, avvisati dal fratello della donna, di 5 anni più giovane, erano andati nella loro abitazione dove l'uomo aveva raccontato di essere stato minacciato di morte con un coltello da cucina e un mattarello.

"Vattene da qua, non ti voglio più....ti ammazzo" - gli avrebbe detto. La presunta vittima, tuttavia, non ha mai presentato una denuncia. Il procedimento è partito di ufficio dopo la relazione di servizio dei carabinieri.

Il pubblico ministero, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 6 mesi di reclusione. Il difensore dell'imputata, l'avvocato Gianfranco Pilato, invece, ha sostenuto che non vi fosse alcuna prova dell'uso delle armi al momento della minaccia visto che non erano state trovate dai carabinieri. Tesi che è stata accolta dal giudice e ha portato al proscioglimento della donna. 

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