"Estorsione ai danni della moglie", confermata assoluzione di avvocato

Il ricorso del procuratore generale è inammissibile: i reati sono prescritti e, quindi, l'appello non poteva neppure essere presentato “per carenza di interesse”. La conseguenza è che la sentenza di assoluzione a carico dell’avvocato Alfonso Tuttolomondo, 52 anni, accusato di estorsione e falso ai danni della moglie, è stata confermata.

I giudici della quarta sezione della Corte di appello hanno accolto le tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Annalisa Russello, che aveva prodotto anche una sentenza delle sezioni unite della Cassazione che certifica l’inammissibilità del ricorso della Procura quando un reato è già prescritto. Inammissibile anche il ricorso dell’ex moglie del professionista che si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Arnone.

Tuttolomondo, in particolare, era accusato di avere costretto la moglie con la quale stava per separarsi a sottoscrivere di suo pugno una falsa scrittura privata con la quale chiariva che quattro appartamenti formalmente intestati a lei in realtà erano stati acquistati dal marito e, quindi, erano di sua proprietà. In questo modo, secondo l’ipotesi accusatoria iniziale, che non ha retto al vaglio del processo, sarebbe riuscito a estrometterla dalla proprietà di quegli immobili che, peraltro, avrebbero avuto un consistente valore.