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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Accusò giudice di brogli e la definì un'offesa per il sindacato", condanna e assoluzione per Arnone

Il giudice gli ha inflitto 7 mesi di reclusione per due ipotesi di diffamazione, scagionato "perchè il fatto non costituisce reato" per un'altra accusa analoga

Assoluzione "perchè il fatto non costituisce reato" dall'accusa di diffamazione per avere diffuso un video su youtube in cui accusava il giudice Alessandra Vella di avere falsificato un verbale di udienza. Condanna, a sette mesi di reclusione, invece, per altri due capi di imputazione analoghi. 

Questa la sentenza del giudice monocratico del tribunale di Caltanissetta, Valentina Amelia Maria Balbo, nei confronti dell'avvocato Giuseppe Arnone che, da anni, porta avanti un durissimo scontro con la magistratura agrigentina.

Arnone è stato condannato per averla accusata, sempre in relazione a quell'episodio e sempre attraverso un video, di avere commesso un reato di falso in atto pubblico, nonchè di essersi "inventata" una procedura che il "codice non prevede" e per avere inviato una mail a tutti i magistrati in servizio ad Agrigento in cui la etichettava come "responsabile di reati documentati" aggiungendo che il suo ruolo, ricoperto all'epoca, nel 2015, di presidente dell'Associazione nazionale magistrati, rappresentava "un'offesa all'associazione".

La vicenda prende le mosse da una querela presentata dal magistrato Alessandra Vella, in servizio all'ufficio Gip-Gup del tribunale di Agrigento nel 2015, per tre ipotesi di diffamazione. La vicenda a cui Arnone faceva riferimento - ovvero la presunta falsificazione di un verbale di udienza in un processo, davanti allo stesso giudice, in cui Arnone era imputato - è stata oggetto di un procedimento, avviato su querela di Arnone, che ha portato all'archiviazione a carico della stessa Alessandra Vella, del procuratore aggiunto Salvatore Vella e della cancelliera Daniela Canino dalle accuse di falso e abuso di ufficio e all'imputazione coatta del pm Vella per l'accusa di calunnia.

Gli atti di quel procedimento sono stati acquisiti e il giudice ha ritenuto, sulla base di quegli atti, di assolvere Arnone - che è stato difeso dagli avvocati Massimiliano Musso, Francesco Menallo e Daniela Principato - per uno dei tre capi di imputazione. Il pm, a conclusione della requisitoria, aveva, invece, chiesto la condanna a 2 anni di reclusione per tutti i tre capi di accusa. 

"Si tratta di una clamorosa e dirompente sentenza - commenta l'avvocato Principato con una nota -, risponde al vero che il giudice Alessandra Vella all’udienza del 15 dicembre 2014 ha "falsificato il verbale di udienza”, commesso “condotte illecite” integranti i reati di calunnia e falso ideologico”.

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