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Cronaca Favara

Crollo di Favara, il pm chiede 6 condanne e 4 assoluzioni

Santo Fornasier ha tenuto, ieri mattina, l'arringa al termine del processo. Ora la parola passa ai legali degli imputati. Prossima udienza il 13 di ottobre

Santo Fornasier, pm della procura di Agrigento, ha chiesto sei condanne e quattro assoluzioni per il crollo dello stabile di via del Carmine, a Favara, che costò la vita alle due sorelline Chiara e Marianna Bellavia di 3 e 14 anni.

Il crollo si verificò il 23 gennaio del 2010. Secondo il pm “si sarebbe potuta evitare se nel 2001, quando si verificò il primo crollo, l’ufficio tecnico ed il sindaco si fossero mossi in tempo”.

La pena più alta, cinque anni di reclusione, è stata chiesta per Antonio Noto, proprietario di fatto dell’immobile. L’immobile crollato risultava intestato a Rosalia Presti, una parente di Noto, per la quale il pm ha chiesto 2 anni e 6 mesi di reclusione. Tre anni di reclusione sono stati chiesti per gli ex dirigenti dell'Ufficio Tecnico, Giacomo Sorce e Sebastiano Dispensa. Quattro anni per il geometra Antoniuo Grova. Fornasier ha chiesto 2 anni di reclusione per Carmelo Vetro, sindaco di Favara nel 2001, quando si verificò il crollo. L’assoluzione è stata chiesta per un altro sindaco del Comune, Lorenzo Airò, e per tre tecnici dell’ente: Francesco Criscenzo, l’attuale sindaco di Palma di Montechiaro Pasquale Amato ed Alberto Avenia. L’accusa per tutti è di disastro ed omicidi colposi. 

L'avvocato Giuseppe Arnone, che assiste Alberto Avenia, ha espresso "soddisfazione per la richiesta di assoluzione del proprio assistito formulata dal pm Fornasier. La procura della Repubblica - scrive - recependo le tesi dell'avvocato Arnone, ha preso atto della correttezza dell'operato dell'ingegnere Avenia all'interno dell'Ufficio Tecnico di Favara". 

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