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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"No alla Girgenti Acque", cresce l'attesa per il voto dell'Ati

Domattina l'assemblea voterà sull'affidamento ad un legale dell'incarico di risolvere il contratto con il gestore del servizio idrico. Le associazioni pressano i sindaci, ma c'è il timore che salti tutto

Il mondo dell'associazionismo per l'acqua pubblica è in fermento: domattina, 27 febbraio, è per tutti loro il vero e proprio "giorno X", la data in cui l'Assemblea territoriale idrica dovrà votare la possibiltià di conferire all'avvocato Giuseppe Mazzarella, già consulente dell'Ambito, l'incarico per avviare la complessa procedura che dovrebbe portare alla chiusura del contratto con la Girgenti Acque.

In questi giorni sono state numerose le note inviate all'attenzione dei sindaci dell'Assemblea - l'ultima in ordine di tempo da parte del Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni - per chiedere loro di firmare senza indugi e sostenere il percorso di rescissione per inadempienza del servizio idrico integrato. La linea seguita dai primi cittadini e dalla stessa Ati, tuttavia, è stata di assoluto riserbo e cautela. Si ha la consapevolezza che il punto è estremamente delicato e che basterebbe  davvero nulla per far saltare tutto. Così se dall'Assemblea territoriale idrica si ribadisce l'esistenza di un accordo già preso tra sindaci che porterà all'approvazione del punto, il clima è di sfiducia reciproca. Era emerso chiaramente già nei giorni scorsi, quando le varie associazioni locali si erano dissociate le une dalle altre sul voto di domattina.

Va precisato, comunque, che l'eventuale approvazione del mandato al legale non porterà automaticamente alla risoluzione: prima sarà necessario compiere alcuni passaggi amministrativi che potranno ovviamente essere impugnati dal gestore, e che porteranno ad un dilatamento dei tempi necessari per arrivare al perfezionamento della vicenda. Insomma: domani non si chiude nulla.

Rimane, poi, da chiarire cosa accadrà il giorno dopo l'eventuale risoluzione contrattuale: chi si occuperà di gestire il servizio? Una strada in tal senso l'ha tracciata propio il Forum dei movimenti per l'Acqua pubblica, il quale spinge i sindaci  affinché chiedano la nomina di un commissario governativo al quale attribuire la gestione dei fondi pubblici oggi prenotati per la realizzazione delle opere di ammodernamento delle reti idriche e dei depuratori, e, soprattutto, affinché creino un'azienda speciale consortile o un consorzio di comuni che si occupino di gestire il servizio. "Tale prospettiva, pienamente praticabile a legislazione vigente, come ulteriormente sottolineato dalla recente relazione della Corte dei Conti a sezioni riunite - scrivono-  è l’unica in grado di garantire efficacia, efficienza, economicità e trasparenza nella gestione dei fondi pubblici e di quelli con cui i cittadini finanziano il SII, nonché di rispondere alla volontà Popolare ed alla continuativa mobilitazione in favore di una gestione Pubblica e partecipativa in cui i profitti non facciano dividendi per gli azionisti ma vengano reinvestiti sul miglioramento del Servizio".

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