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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il consuntivo

Teatro della Valle dei Templi, è una stagione record con oltre 40mila spettatori: non mancano le polemiche

La famiglia Bellavia, proprietaria della fondazione che ha gestito le iniziative, si toglie alcuni "sassolini" dalla scarpa nei confronti del Parco

E' stata una stagione da record per il teatro Valle dei Templi: 11 date tra musica, teatro e commedia classica, che hanno raccolto ben 40mila spettatori, con numerosi spettacoli da "tutto esaurito”.

Tanti i nomi di grande richiamo: i Modà, i Pooh, Zucchero, Gianni Morandi, Gigi D’Alessio, Massimo Ranieri, Renga e Nek, Venditti e
De Gregori, Enrico Brignano ma anche la "La Pace" di Aristofane.

Grandi numeri con importanti ricadute, secondo l'organizzazione: si sarebbe registrata infatti una crescita del 25% delle prenotazioni in b&b e hotel per un totale di 10mila posti letto occupati. Inoltre, sempre secondo l'organizzazione, almeno 20mila persone avrebbero mangiato in città, e ci sarebbero state anche importanti ricadute in termini di accessi al Parco archeologico.

“Possiamo affermare - dicono Enzo e Federico Bellavia della Fondazione Valle dei templi - che grazie agli eventi in cartellone, già promossi a partire dal mese di marzo con un notevole battage pubblicitario, si è riusciti a conciliare i due aspetti culturali che costituiscono il binomio arte/spettacolo. Agrigento è stata dunque scelta come meta turistica sia per conoscerne il patrimonio archeologico e monumentale, sia per assistere a concerti e spettacoli di valore assoluto ed incastonati in uno scenario unico.

Un bilancio positivo, appunto, ma che spinge i Bellavia anche ad alzare il tiro delle polemiche nei confronti degli enti pubblici e delle gran quantità di canoni che sono stati versati per i servizi dedicati alla viabilità ma anche connessi al parcheggio (a pagamento per l'utenza), cui si aggiunge una somma corrisposta da contratto al Parco. Tutti importi che, lo scorso anno, non erano previsti.

"Immaginiamo che con gli oltre 120.000 euro incassati dal Parco come introiti diretti e indiretti legati alle nostre
manifestazioni si possano almeno programmare la pulizia e l’illuminazione del viale alberato (che comunque è comunale, non del Parco ndr), sistemare le aree limitrofe e gli ingressi al teatro, realizzare la segnaletica, creare una pensilina per la fermata degli autobus, realizzare
le strisce pedonali, ripristinare la recinzione, realizzare i vialetti battuti delle vie di fuga, delle eree di ammassamento e del parcheggio.  Se la proprietà dell’area non ha possibilità di effettuare tali interventi di  manutenzione, sarebbe dunque auspicabile l’applicazione del principio di compensazione".

Ma ecco l'affondo:  "Immaginare che i nostri soldi possano invece servire a finanziare altre manifestazioni a titolo gratuito, per le quali non sono
previsti oneri e canoni e che spesso non producono nulla in termini di indotto turistico ma anzi tolgono risorse pubbliche, non possiamo esimerci dall’affermare che tale atteggiamento sarebbe poco lucido e serio da parte di qualsiasi amministratore o direttore pubblico che sia”.

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