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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Si spacca la Uil Trasporti, dopo gli ispettori da Roma nominato un commissario: "Gravi anomalie"

Il segretario Claudio Tarlazzi silura il vertice siciliano, Agostino Falanga, e lo sostituisce con Katia Di Cristina. Bocche chiuse sui motivi delle frizioni, ma l'ex rappresentante regionale: "Ho lavorato per risollevare il sindacato, che devo tutelare insieme al mio onore" . Nella sede di via Principe di Belmonte è dovuta intervenire anche la Digos

A livello nazionale, si è parlato di "gravi anomalie" nella gestione della Uil Trasporti Sicilia, senza però fornire ulteriori dettagli al momento, ma di certo c'è che da Roma è stata proposta una buona uscita al segretario generale, Agostino Falanga, perché lasciasse il posto prima della scadenza del mandato, e sono stati inviati a Palermo i commissari straordinari. Una profonda spaccatura, quindi, si è aperta all'interno del sindacato di categoria che da qualche giorno, in Sicilia, è stato infatti affidato a Katia Di Cristina. Falanga, quando una settimana fa aveva appreso della decisione nazionale, si era barricato all'interno della sede di via Principe di Belmonte, impedendo agli ispettori di entrare e costringendo la Digos intervenire.

Il nuovo commissario, in attesa di sviluppi per chiarire se ci siano gli estremi per ricomporre, si è già insediato e starebbe già programmando un'assemblea con i vertici nazionali, fissata per il prossimo 5 ottobre.

La notizia del commissariamento è passata un po’ in sordina ed è emersa a seguito di una lettera inviata da Falanga al segretario generale Uil, Paolo Bombardieri, al segretario organizzativo Uil, Emanuele Ronzoni, al segretario generale UilPensionati, Carmelo Barbagallo, e al segretario generale Uil Sicilia, Luisella Lionti. L’ormai ex segretario generale ha ricostruito alcuni passaggi della vicenda facendo cenno ai "rapporti con i vertici della segreteria nazionale diventati improvvisamente difficili". Falanga, che contattato da PalermoToday non ha voluto entrare nei dettagli della vicenda, è stato commissario straordinario dal 2014 al 2018 "per risollevare il sindacato", come dice lui stesso.

"Mi sono sforzato di dare rilancio e dignità all’organizzazione profondendo enormi energie", scrive Falanga mettendo sulla bilancia anche il "peccato originale" della Sicilia che lui riteneva di "aver sanato garantendo discontinuità rispetto al passato". Nella missiva parla poi di un incontro avuto a luglio con il segretario generale di Uil Trasporti, Claudio Tarlazzi, che gli avrebbe proposto di firmare un accordo che prevedesse di anticipare le sue dimissioni di un anno, che sarebbe servito a preparare quale segretario organizzativo e generale proprio Katia Di Cristina. "Ad oggi soltanto una dipendente della segreteria nazionale che non ha mai ricoperto ruoli da dirigente", sottolinea l'ex segretario nel documento.

Falanga ha rifiutato la proposta - che entrambe le parti avrebbero quantificato mantenendo però segreto l’importo - perché "non prevista dallo statuto". Ancora agli inizi di settembre, tuttavia, la situazione era rimasta in una fase di stallo e la spaccatura tra nazionale e regionale non accennava a ricomporsi. "Il 5 arriva una mail in cui si dice che un gruppo di incaricati della segreteria nazionale si sarebbe presentato per verificare l’applicazione dello statuto", scrive ancora Falanga. Per lui i controlli disposti da Roma avrebbero un "carattere ritorsivo" e così il 13 è tornato a bussare da Tarlazzi "che già mi aveva sospeso un compenso mensile nonostante abbia fatto entrare 600 mila euro (nelle casse del sindacato, ndr) grazie ai proventi del registro internazionale".

Falanga, che non vuole entrare nei dettagli delle frizioni che hanno portato al commissariamento, sostiene di non essere disponibile ad accettare di essere messo alla porta con una "decisione poco democratica", ossia l’imposizione delle dimissioni a fronte di una buona uscita. "Con fermezza ho detto no", scrive ancora nella lettera prima di accennare al passaggio in cui racconta di essersi trovato costretto a chiamare il 112. Da lì l’intervento della Digos che però, concretamente, non avrebbe potuto fare nulla in quell’occasione. "In sintesi - conclude Falanga - mi pare che questo signor Tarlazzi voglia la decapitazione di Uil Trasporti Sicilia per perseguire il suo obiettivo, a prescindere dagli uomini o dal territorio, dal lavoro svolto e dai successi ottenuti. Alla faccia degli scopi".

Dopo la sua lettera anche gli avvocati dell'ex segretario hanno scritto agli stessi destinatari della prima missiva chiedendo, insieme a una serie di riflessioni di carattere giuridico, "l’immediata revoca della delibera sul commissariamento, attesa la circostanza che risultava emessa nell’assoluto dispregio delle norme statutarie e regolamentarie". Se sul versante siciliano la volontà unica è quella di ricomporre il rapporto, lo stesso non può dirsi per la segreteria nazionale che è andata avanti per la sua strada. Il segretario generale di Uil Trasporti, contattato telefonicamente attraverso il suo ufficio stampa, si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni a questo giornale, sostenendo che si tratti di "una questione interna al sindacato".

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