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Lunedì, 29 Aprile 2024
Burocrazia

Capitale della Cultura 2025, Micciché vuole superare lo stallo: pronto ad auto-approvare la bozza di statuto

Il cda di Ecua è ancora in fase di proroga, così il primo cittadino sta puntando all'unico organismo effettivamente operativo. A fine mese arriverà il voto di Lampedusa

Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025, il sindaco Franco Micciché prova a superare i ritardi auto-approvandosi lo statuto in seno all'Ecua.

E' infatti convocata per il prossimo 18 gennaio alle 12 l'assemblea dei soci del Consorzio universitario "Empedocle" di Agrigento - di cui il Comune di Agrigento (che detiene il 61% delle quote) e la Camera di Commercio sono i soci fondatori - con unico punto all'ordine del giorno l'approvazione dello statuto della "fondazione di partecipazione Agrigento 2025". 

Una convocazione che arriva direttamente dallo stesso sindaco (per quanto lo statuto preveda che a farlo sia il presidente - al momento in proroga - o due terzi dei soci) e cge servirà a superare l'attuale empasse. Ecua al momento è infatti sprovvista di una governance effettiva: l’ex presidente Nené Mangiacavallo ha infatti terminato il proprio incarico e rimane al momento in “sella” solo in attesa che la Regione individui non solo il suo sostituto (o decida di rinnovare ovviamente la presidenza) ma anche tutti i componenti dei consorzi universitari dell’Isola.

Una partita a “scacchi” che non si è ancora definita, spingendo quindi il Comune di Agrigento ad imprimere una rapida accelerazione al tutto. Così Palazzo dei Giganti, dopo aver inviato copia dello statuto al Cda, ed essersi ovviamente visto rispondere che no, il consiglio di amministrazione non può votare il punto, ha scelto una strada più
“semplice”: il sindaco Franco Micciché punta, infatti, ad auto-approvarsi lo statuto in seno all'Ecua.

Difficile che il sindaco possa disconoscere lo statuto (che per quanto sia stato profondamente modificato dai consiglieri comunali è comunque stato realizzato anche su sue indicazioni), più probabile che procederà in serenissima solitudine a votarsi lo statuto aggiungendo quantomeno questa unica casellina in un puzzle che tarda non poco a ricomporsi. Del resto non è la prima volta che avviene una dinamica simile nell'assemblea dei soci: aveva provocato scalpore, ad esempio, la modifica allo statuto di Ecua che aveva previsto un prolungamento fino al 2025 dell'incarico di presidente e vicepresidente a cui partecipò e votò solo il Comune. Fu solo un difetto di notifica alla Camera di Commercio a invalidare tutto e bloccare l'operazione.

Ad ogni modo, entro fine mese, stando a quanto assicurato dal sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino, sarà votato dal Consiglio comunale delle Pelagie lo statuto. Questo significa che, salvo contrattempi o nuovi scivoloni, a partire da febbraio la tanto attesa fondazione potrebbe diventare realtà.

Si potrebbe quindi mettere in moto ufficialmente la macchina, nella consapevolezza che si è già in profondo ritardo: nello stesso dossier di candiatura, infatti, prevedeva per il 2023  lo svolgimento di attività propedeutiche al progetto di candidatura, per la preparazione di attività di promozione, progettazione esecutiva e ricerca dei fondi.

Del resto, c'è tempo.

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