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Cronaca Canicattì

Violentata dall'ex con la scusa del chiarimento? Amica in aula: "L'aveva aggredita davanti a me"

Una teste rivela che l'imputato, accusato di stalking e violenza sessuale, aveva avuto atteggiamenti aggressivi anche in sua presenza. "Tre giorni dopo mi raccontò di avere subito abusi"

"Mi raccontò che tre giorni prima era stata violentata dal fidanzato che l'aveva adescata con la scusa di volere chiarire un litigio. Anni prima avevo assistito a una loro lite, l'aveva strattonata per portarla dentro l'auto".

E' entrato nel vivo, davanti ai giudici della seconda sezione presieduta da Wilma Angela Mazzara, il processo a carico di un trentenne di Canicattì, rinviato a giudizio per le accuse di stalking e violenza sessuale. La ragazza, che due anni fa ha denunciato il suo ex fidanzato facendolo finire agli arresti domiciliari, aveva confermato le accuse anche in aula.

Lo aveva fatto nel corso dell'incidente probatorio, davanti al gip Stefano Zammuto dove la sua testimonianza è stata, quindi, “cristallizzata” e sarà pienamente utilizzabile. Al processo è stata ascoltata un'amica della presunta vittima (parte civile con l'assistenza dell'avvocato Diego Giarratana) che avrebbe assistito un precedente acceso diverbio e avrebbe inoltre raccolto lo sfogo della donna che le raccontò di avere subito abusi.

Il trentenne, il 28 agosto del 2019, è finito ai domiciliari. L'episodio più grave sarebbe accaduto nei primi giorni del mese. Luomo avrebbe raggiunto la ragazza nei pressi del luogo di lavoro, a Canicattì, e avrebbe abusato di lei. 

L'imputato (difeso dall'avvocato Calogero Meli) l'avrebbe attesa e poi, forse con una scusa o forse chiedendo una chiacchierata chiarificatrice, avrebbe convinto la sua ex, di qualche anno più giovane, a salire in macchina dove l'avrebbe violentata. 

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