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Cronaca Canicattì

Bracciante accusato di abusi sulla figlia 13enne, nuovi accertamenti sulla vittima

La psicologa ha sottolineato l'esigenza di verificare un eventuale disturbo neuropsichiatrico, saranno sentiti alcuni amici della ragazzina

Secondo la psicologa Daniela Pulci, è necessario accertare un eventuale disturbo di natura neurologica da parte della tredicenne che accusa il padre di averla violentata. L'incidente probatorio, davanti al gup Micaela Raimondo, continua il 2 luglio con la nomina del nuovo specialista, finalizzata a verificare l'attendibilità della presunta vittima, e l'audizione di alcuni ragazzini che avrebbero raccolto le sue confidenze.

Nelle scorse settimane, il gip, al quale si era rivolto il difensore, l'avvocato Salvatore Manganello, aveva rimesso in libertà, dopo 4 mesi di arresti domiciliari, il bracciante agricolo 44enne di Canicattì, accusato di violenza sessuale ai danni della figlia di 13 anni. Nei suoi confronti era stato applicato l'obbligo di dimora nel Comune di residenza con la prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle 20 alle 7.

La ragazzina aveva denunciato ad un'amica di avere subito, in tre circostanze, abusi sessuali da parte del genitore. La coetanea ha denunciato tutto ai carabinieri che hanno avviato le indagini, sentendo anche la presunta vittima. L'adolescente ha confermato gli episodi di violenza di cui sarebbe stata vittima in un contesto familiare, all'apparenza, del tutto normale e senza contrasti fra i componenti. 

Adesso la Procura ha chiesto, ottenendolo, di acquisire in anticipo alcune prove nell'incidente probatorio.

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