Operaio ferito dopo caduta da tetto in cantiere, definitive due condanne
Otto mesi di reclusione al rappresentante legale di un'impresa e al direttore dei lavori: il trentottenne avrebbe lavorato senza dispositivi di protezione
Una condanna confermata e una ridotta. Lo ha stabilito la Cassazione mettendo la parola fine alla vicenda giudiziaria scaturita dalla caduta di un operaio dall’altezza di sette metri mentre stava svolgendo alcuni lavori di manutenzione in un’abitazione di due piani a Campobello di Licata. La notizia è riportata oggi sul giornale La Sicilia.
Otto mesi la condanna a carico di Giovanna Vella, 43 anni; stessa pena per Carmelo Zirafi, 47 anni. Per quest’ultimo la Cassazione ha annullato un capo di imputazione.
Le accuse erano lesioni colpose gravissime e per violazioni delle norme in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. In particolare Vella, legale rappresentante di una impresa edile, e Zirafi, direttore dei lavori, “in concorso tra loro cagionavano a S.M.,38 anni, lesioni personali dopo averlo incaricato di effettuare alcuni lavori su un tetto di una abitazione di due piani a circa sette metri di altezza omettendo di adottare le misure di sicurezza del caso come impalcature,ponteggi o, addirittura, senza fornire al lavoratore gli strumenti idonei di protezione individuale quali casco, imbracatura e cinture".