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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cultura

"Biblioteca Dell'Utri" nella Valle dei Templi, l'ex senatore smentisce la Regione: "Ospiterà manoscritto di Verga"

A qualche giorno dalla chiusura netta dell'assessore Scarpinato il politico, già braccio destro di Silvio Belusconi, procede per la sua strada

Bloccato il progetto per la realizzazione di una biblioteca in un bene della Valle dei Templi con testi donati da Marcello Dell'Utri? Non esattamente.

Se aveva fatto tirare un sospiro di sollievo ad alcuni la notizia, pronunciata nei giorni scorsi dall'assessore regionale ai Beni culturali Scarpinato, di un netto "no" all'idea di una "Biblioteca Utriana", è adesso l'ex senatore - che non ha sul tema mai fatto un minimo passo indietro - a ribadire il proprio impegno su questa vicenda, anche di tipo economico.

L'ex senatore, già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, intervistato dal quotidiano "Il Foglio" ha infatti parlato di come avrebbe usato le risorse economiche del lascito di Silvio Berlusconi spiegando che appunto una parte di questi soldi arriveranno nel cuore della Valle dei Templi.

Con risorse del legato del Cavaliere, spiega Dell'Utri, "ho comprato il manoscritto originale del ‘Mastro Don Gesualdo’ di Verga. Sarà esposto nella biblioteca siciliana che sto costruendo ad Agrigento”.

Non, appunto, una smentita diretta all'assessore regionale,  ("Il governo della Regione non ha alcuna intenzione di assecondare la proposta progettuale del senatore Dell'Utri di creare una biblioteca a suo nome nella Valle dei Templi"), ma un chiarimento inequivocabile rispetto ad un progetto che prosegue a spron battuto.

Fin dal primo istante in cui Scarpinato ha risposto all'interrogazione della deputata Dem Valentina Chinnici tuttavia, era emerso chiaro un dettaglio: nella ricostruzione del componente della giunta Schifani il "no" del Parco archeologico risale al 2021, ma, come tutti sanno, solo la scorsa estate si parlava della vicenda "Biblioteca Utriana" come qualcosa di concreto e in corso di realizzazione (ad eccezione dell'attribuzione di un nome tanto autocelebrativo).

E in effetti potrebbe essere così. Come dice del resto lo stesso Scarpinato, il "no" del Parco riguarda un aspetto ben preciso, cioè la possibilità di costituire una fondazione che raccolga il lascito dell'ex senatore. Questo perché, come spiegò il direttore Roberto Sciarratta, un tale atto non rientrava nelle competenze attribuite dalla normativa vigente. Questo però, come evidente, non blocca alcunchè, e infatti l'interlocuzione sul progetto potrebbe essere normalmente proseguita con gli uffici regionali che del resto avrebbero dovuto farsi carico di tutta una serie di aspetti connessi all'acquisizione al patrimonio del fondo librario. Nel frattempo, risulta, emissari di Dell'Utri avrebbero fatto spola tra Palermo e Agrigento per far sì che questo desiderata del politico diventasse realtà.

Intanto i lavori a Casa Morello proseguono. A cosa servirà, alla fine, questo spazio recuperato ai piedi dei Templi lo scopriremo probabilmente nei prossimi mesi.

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