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Dopo la maxi inchiesta / Sciacca

Allarme banconote false da 50 e 100 euro: "Non accettatele più senza guardarle prima"

Non bisogna ricevere banconote da 50 e 100 euro senza guardarle, è necessario controllare la qualità della carta e la qualità dei colori, altrimenti c'è il forte rischio di ritrovarsi in tasca con soldi falsi. Tre i saccensi destinatari di misure cautelari nella maxi inchiesta della Dda di Napoli

Non bisogna ricevere banconote da 50 e 100 euro senza guardarle, è necessario controllare la qualità della carta e la qualità dei colori, altrimenti c'è il forte rischio di ritrovarsi in tasca con soldi falsi. È quanto denunciato nella conferenza stampa in Procura da parte del procuratore Nicola Gratteri e di Lorenzo Marinaccio, comandante della seconda sezione operativa di Napoli del comando carabinieri Antifalsificazione monetaria. Ieri  è stata messa a segno un'importante operazione nei confronti di un'organizzazione internazionale con base a Napoli che esportava soldi falsi in tutta Europa. Fra i destinatari delle 63 misure cautelari emesse dal gip di Napoli, Rosamaria De Lellis, su richiesta della Dda partenopea anche 3 persone di Sciacca. Marco Gambino di 36 anni e Mario Di Benedetto di 37 sono finiti in carcerre a Sciacca, indagati per associazione per delinquere finalizzata alla spendita di banconote false. Gambino è difeso dall'avvocato Francesco Di Giovanna, mentre Di Benedetto dall'avvocato Giovanni Forte. Gli interrogatori di garanzia verranno fatti giovedì. Ai domiciliari è stato invece posto Tonino Giordano, 32 anni, difeso dall'avvocato Mauro Tirnetta.

Le accuse ai saccensi 

Due degli indagati avrebbero messo in circolazione, il 2 dicembre del 2022, 120 banconote false  vendendole a Gambino e Di Benedetto e ad un altro soggetto non identificato che le avrebbero acquistate da intermediari per metterle a loro volta in circolazione nel mercato finanziario tedesco. Di Benedetto viene chiamato in causa anche per un altro fatto, del 28 dicembre 2022, assieme a Tonino Giordano: avrebbero acquistato 240 banconote false da 100 euro per metterle a loro volta in circolazione. 

L'appello: "Controllare le banconote" 

"Se il denaro è riprodotto bene se ne accorgono soltanto gli esperti della Banca d'Italia e dell'Antifalsificazione monetaria, che hanno dei macchinari ad hoc per fare questo tipo di esame. Non ricevete mai più banconote di 50 e 100 euro, che sono quelle che circolano maggiormente contraffatte, senza almeno un controllo visivo", spiega Marinaccio. Le banconote da 100 euro sarebbero costate agli acquirenti 10 euro, 5 euro invece quelle da 50 euro. 

'Sulle banconote ci sono dei tratti distintivi che sono gli elementi di sicurezza e sono la filigrana d'argento e quei patch iridescenti che cambiano colore con i raggi del sole, però bisognerebbe avere presente l'originale per riconoscere quello contraffatto'', prosegue. 

Agevolato il clan Mazzarella

Nell'operazione odierna dei carabinieri sono state eseguite misure cautelari nei confronti di ben 63 soggetti, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla vendita di valuta in Euro contraffatta anche all’estero, in accordo con chi l'ha prodotta, aggravata dall’aver agevolato l’attività del clan dei “Mazzarella”, egemone nella zona del Mercato Pendino.

Nel medesimo contesto, in Francia, personale del locale Office Central pour la Repression du Faux Monnayage ha eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di un italiano destinatario della misura restrittiva nel frattempo localizzato in quel Paese.

L’ordinanza in argomento applica per 48 persone la misura cautelare della custodia in carcere, per 14 persone la misura cautelare degli arresti domiciliari e per una persona la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Napoli.

Il mercato in un "basso"

Il provvedimento arriva dopo una lunga indagine legata ad un'altra per il cui procedimento, definito con richiesta di giudizio immediato, in data 7 novembre 2023. Il Gup ha già emesso le prime sentenze di condanna a carico di buona parte dei soggetti imputati.

Le indagini hanno consentito di raccogliere determinanti fonti di prova circa l’esistenza e l’operatività, in Napoli, nel quartiere Mercato/Pendino, di un gruppo criminale che, all’interno di un basso terraneo, aveva allestito non solo la propria base logistica, ma anche una vera e propria rivendita di valuta in Euro contraffatta, il cui volume d’affari è apparso sin da subito di ingenti dimensioni.

Le attività investigative, condotte in un’area corrispondente ad una delle più importanti roccaforti del clan camorristico “Mazzarella”, hanno reso necessario l’allestimento di un impianto di indagine fondato essenzialmente su servizi di osservazione, controllo e pedinamento, nonché di intercettazioni telefoniche ed ambientali condotte diuturnamente per l’intero periodo di tempo oggetto delle indagini.

L’unicità e l’assoluta rilevanza della manovra investigativa è da rinvenire nell’emersione del profilo agevolativo dell’attività del clan “Mazzarella”. Infatti, la zona in cui la delineata associazione per delinquere ha operato, denominata comunemente ‘n ’gopp’ ‘e mur’, è notoriamente sottoposta all’egemonia criminale del citato clan camorristico, al quale venivano corrisposte costantemente ed in forma libera somme di danaro costituenti parte dei proventi delittuosi.

Banconote "Maradona" e "Pelè"

L’attività investigativa ha anche permesso di individuare e localizzare le basi logistiche a disposizione del gruppo criminale, tutte nel quartiere Mercato/Pendino: nonché di qualificare i compiti assegnati a ciascun appartenente al sodalizio quali, ad esempio, “capo/promotore”, “organizzatori”, “custodi”, “corrieri” e “vedette” e finanche “addetto alle pulizie del basso terraneo”.

La caratteristica peculiare che rende del tutto identiche le rivendite localizzate a febbraio 2023 nel quartiere Vasto e nell’attualità nel quartiere Mercato/Pendino è la gestione delle stesse come se si trattasse di negozi, finanche con orari di apertura e chiusura al pubblico.

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(fonte: NapoliToday)

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