Il crac del gruppo Pelonero, l'inchiesta approda al tribunale del riesame
La difesa chiede la revoca dell'ordinanza cautelare che applica gli arresti domiciliari a dieci persone
L'inchiesta "Malebranche", sul crac del gruppo Pelonero, approda al riesame. I difensori hanno presentato il ricorso e, la prossima settimana, saranno fissate le udienze al tribunale della libertà per discutere sulla richiesta di annullamento delle dieci ordinanze di arresto per i componenti della famiglia Sferrazza, accusati di avere fatto sparire cinque milioni di euro da un'impresa all'altra attraverso dei fallimenti pilotati, e la commercialista che avrebbe gestito gli aspetti tecnici di quella che, secondo gli inquirenti, era una vera e propria organizzazione a delinquere.
Nell'operazione, all'alba del 30 luglio, sono finiti ai domiciliari Gaetano Sferrazza, 78 anni; i figli Gioachino, 54 anni con la moglie Maria Teresa Cani, 54 anni e i figli Gaetano e Fabiana, 29 e 26 anni; Diego, 51 anni con la moglie Giovanna Lalicata, 51 anni e i figli Clelia e Gaetano, 23 e 28 anni e la commercialista Graziella Falzone, 53 anni.
Gli Sferrazza, assistiti dai difensori, gli avvocati Daniela Posante, Giovanni Castronovo, Chiara Proietto, Antonella Arcieri e Giacinto Paci, si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. La commercialista (difesa dagli avvocati Salvatore Falzone e Santo Lucia) ha risposto negando le accuse con fermezza. La vicenda, adesso, sarà discussa al riesame.