"Bancarotta fraudolenta", il Riesame dice "no": Burgio resta in carcere
Respinta la seconda richiesta di scarcerazione per l'imprenditore. A giorni si conosceranno le motivazioni della decisione
Respinta la seconda richiesta di scarcerazione per l'imprenditore Giuseppe Burgio, accusato di avere provocato una bancarotta fraudolenta da cinquanta milioni di euro. Lo rende noto il quotidiano La Sicilia. Il gip ha disposto la misura cautelare 13 mesi fa e adesso il tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato ancora una volta la richiesta di revoca. Dunque l'ex "re dei supermercati" resterà in carcere.
Burgio lascia l'aula per protesta
"I giudici del tribunale del Riesame - si legge - erano stati risollecitati a decidere sulla richiesta di scarcerazione di Burgio dai giudici della Corte di Cassazione, dopo un primo rigetto dell'istanza di revoca o modifica dell'ordinanza. I giudici ermellini avevano stigmatizzato nelle scorse settimane quanto contenuto nel primo rigetto dell'istanza di modifica della misura cautelare".
Il processo riparte da zero
L'avvocato dell'imprenditore, Carmelita Dante, nel corso dell'udienza, aveva elencato tutti gli elementi utili alla scarcerazione del suo assistito, ma ieri pomeriggio i giudici di Palermo hanno respinto il ricorso. A giorni si conosceranno le motivazioni della decisione.