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Lunedì, 29 Aprile 2024
Operazione Malebranche

Crac milionario del gruppo Pelonero, chiesta condanna a 7 anni per la commercialista

Graziella Falzone, 56 anni, avrebbe indicato alla famiglia Sferrazza, che gestiva una catena di negozi di casalinghi, giocattoli e articoli da regalo, le soluzioni tecniche per aggirare le norme e "svuotare" le imprese per circa 10 milioni di euro in vista del fallimento: chiesta assoluzione dall'accusa di associazione a delinquere

Sette anni di reclusione per l'accusa di bancarotta fraudolenta: è la richiesta del pubblico ministero Paola Vetro nei confronti della commercialista agrigentina Graziella Falzone, 57 anni, finita a processo nell'ambito dell'operazione "Malebranche", che ipotizzava l'esistenza di un'organizzazione che avrebbe orchestrato una serie di operazioni di bancarotta legate al gruppo Pelonero.

La professionista è l'unica imputata che ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato: la procura le contesta di avere concorso, con i componenti della famiglia Sferrazza e gli altri amministratori delle società che gestivano la catena di negozi di casalinghi e articoli da regalo, alle operazioni fraudolente di svuotamento delle imprese in vista del fallimento in modo da fare sparire le risorse destinate all'erario o ai numerosi fornitori e creditori vari.

La richiesta della procura, che sarebbe stata di 10 anni e 6 mesi senza la riduzione prevista dal rito, non si riferisce all'accusa di associazione a delinquere, per cui è stata chiesta l'assoluzione. Ad escludere il reato, in precedenza, è stato lo stesso gup Micaela Raimondo che ha rinviato a giudizio gli altri 19 imputati, per le singole contestazioni di bancarotta e riciclaggio, disponendo il non luogo a procedere per l'ipotesi associativa.  

Il sistema ipotizzato dagli inquirenti era quello classico delle bancarotte: le aziende del gruppo, quando raggiungevano il massimo volume di affari, secondo l'accusa, venivano svuotate di beni e risorse che venivano fatte confluire su un'altra azienda del gruppo. Il tribunale del riesame e la Cassazione hanno annullato tutte le misure cautelari personali. Le imprese, però, sono tuttora sotto sequestro.

Il processo a carico della commercialista è stato rinviato al 15 novembre per l'arringa dei difensori, gli avvocati Santo Lucia e Salvatore Falzone, e la sentenza. 

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