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Cronaca

Cupa, assemblea degli studenti: Lello Analfino "le canta" ai politici

Probabilmente, e lo diciamo senza rischio di smentita, uno dei momenti più "interessanti" del dibattito è stato lo "scontro" tra Lello Analfino e Roberto Di Mauro, perchè in realtà non è venuto fuori nulla di concreto, o di risolutivo, dall'assemblea

Un incontro-scontro ha avuto luogo questa mattina in occasione dell'assemblea generale indetta dalle associazioni studentesche "Vivere Ateneo", "Vivere Polo di Agrigento" e "R.u.n.", in collaborazione col Cupa.

Nell'auditorium del Polo universitario di Agrigento che ha ospitato l'evento volto a ottenere un serio confronto con le istituzioni e i rappresentanti eletti nei vari contesti della politica, da quella locale a quella nazionale, è stato mal avvertito l'intervento di qualcuno di questi ultimi, caldamente contestato e tacciato di "velleità propagandistiche".

Toni accesi, quindi, nonostante la premessa di Liliana Ingiaimo, presidente dell’associazione "Vivere Polo Agrigento" e moderatrice dell’evento, che aveva messo in guardia i relatori: "Quella di oggi non deve essere una passerella politica, ma occasione per ribadire a voce alta che la nostra Università non può e non deve chiudere, per non dover rinunciare ad un sacrosanto diritto come lo studio".

A scaldare gli animi Lello Analfino, frontman dei "Tinturìa" spesso coinvolto in battaglie a scopo sociale, che non le ha mandate a dire alla componente politica presente in sala:

"Mii tutti qua siete! - ha detto ironizzando sulla loro massiva presenza -. Vorrei ribadire che l’Università non deve avere colori politici perché è di tutti. La base su cui si fonda la legalità è la cultura".

Non si faccia quello che hanno fatto i nostri genitori e le generazioni passate, ovvero accollarsi tutto e fare finta che non è successo nulla. I politici quando torneranno a casa si faranno un’analisi di coscienza e chiederanno ai capi dei rispettivi partiti cosa è necessario fare per salvare questa Università.

Deve finire questa storia che ogni sei mesi dobbiamo temere per la chiusura del Cupa, deve finire questa politica del tenere sotto scacco" (facendo riferimento allo 'stato di bisogno' che comprensibilmente e prevedibilmente crea di volta in volta un proficuo 'bacino di voti', ndr).

Intervento che ha fatto montare su tutte le furie il deputato Roberto Di Mauro secondo il quale nè lui nè i suoi colleghi meritano di essere messi alla gogna, di non dover salire "sul banco degli imputati perché, finora si è lavorato per salvare il Cupa".

"L'università è lo specchio della città. Non mi interessa quello che avete fatto, quello che avete fatto è poco, non le conosco le leggi, le conoscete voi, siete alla Regione da un sacco di anni: mi interessa quello che farete e quello che vedo, cioè che Agrigento è messa male e che servono azioni concrete, non chiacchiere", ha tuonato Analfino di rimando a Di Mauro.

Probabilmente, e lo diciamo senza rischio di smentita, uno dei momenti più "interessanti" del dibattito è stato lo "scontro" tra Lello Analfino e Roberto Di Mauro, perchè in realtà non è venuto fuori nulla di concreto, o di risolutivo, dall'assemblea.

Si è registrato poi un "appello all'unità" da parte di Michele Cimino, un "può darsi" in riferimento all'intervento della Regione (che però, a 'secco di fondi', si immagina possa solamente prolungare l'agonia' del Polo salvo ritrovarsi a breve nella stessa condizione),

e un invito "a pazientare" rivolto alla platea dall'assessore regionale alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello: "La nota che annuncerà la volontà della Regione di occuparsi del problema del Cupa dovrebbe arrivare tra pochi giorni. Vi chiediamo di pazientare". (Ancora? E per cosa? Per sapere che la Regione manifesta la volontà di occuparsene?)

Presenti all’evento, come dicevamo, numerosi deputati agrigentini tra cui Vincenzo Fontana, Tonino Moscatt, Maria Iacono, Margherita La Rocca ed il vice presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa. Così come la presidente del Polo, Maria Immordino, e diverse associazioni agrigentine tra cui "Agrigento Casa Nostra" e "Agrigento Punto e a Capo", rappresentate da Guido Bissanti e Mario Aversa.
 

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