"Contratti cococo utilizzati per mansioni non previste": lavoratori trasciano l'Asp in tribunale
Chiesti oltre 70mila euro di sole differenze contrattuali, oltre interessi e versamenti previdenziali da parte di tre ex dipendenti
Dopo circa un anno di collaborazione con l'Asp di Agrigento trascinano in tribunale l'azienda perché avrebbero svolto mansioni superiori a quelle previste dal contratto e, soprattutto, perché l'ente avrebbe usato in modo illegittimo i cococo: chiesti oltre 70mila euro di sole differenze salariali da parte di tre ex lavoratori degli ospedali del territorio.
La vicenda è raccontata nel provvedimento di autorizzazione alla costituzione in giudizio dell'azienda sanitaria, che appunto ritiene di avere agito in modo corretto rispetto alla vicenda e ha incaricato un legale affinché resistesse alle richieste di risarcimento.
I casi nello specifico sono tre. Un primo cittadino ha lavorato per l'azienda dall'aprile 2021 al dicembre 2022 e dal gennaio al febbraio 2023 svolgendo, a suo parere, attività di lavoro subordinato a tempo pieno e determinato alle dipendenze del'Asp di Agrigento con due diversi inquadramenti. Un secondo ex lavoratore è stato in servizio, sempre come cococo dal marzo del 2021 al dicembre del 2022 oltre un periodo tra gennaio e febbraio del 2023 e un terzo ricorrente è stato in servizio dal primo aprile al 31 dicembre 2022 e dal gennaio al febbraio del 2023.
La richiesta, a vario titolo, è appunto di condannare l'Asp a corrispondere ai ricorrenti la differenza retributiva tra quanto incassato e quanto avrebbe dovuto percepire e condannare l'azienda per l'errato inquadramento contrattuale, il fatto che i lavoratori abbiano svolto mansioni superiori a quelle pagate, e un illegittimo l'utilizzo dei contratti cococo. Chiesti, complessivamente, oltre 70mila euro a cui aggiungere i versamenti contributivi.
L'azienda, vista la relazione dell'ufficio risorse umane che ha confermato la correttezza del proprio operato, ha disposto la costituzione in giudizio per resistere ai ricorrenti.