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Domenica, 28 Aprile 2024
Violenza in ospedale

"Ha colpito l'endocrinologo del Cervello con un taglierino", giovane finisce in carcere per tentato omicidio

La polizia ha eseguito un'ordinanza de gip nei confronti di un 23enne di Sciacca, accusato di aver sorpreso alle spalle e aggredito un medico la cui "colpa" sarebbe stata quella di non avergli prescritto un farmaco da lui richiesto

In carcere con l'accusa di avere aggredito un medico del Cervello con un taglierino. La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 23enne Paolo Montalbano, nato a Sciacca, provincia di Agrigento, indagato per il tentato omicidio di un endocrinologo di 64 anni la cui "colpa" sarebbe stata quella di non avergli prescritto un farmaco.

I fatti risalgono al 21 febbraio scorso quando il medico, come ricostruito dagli investigatori, è stato aggredito mentre si trovava in reparto da un ragazzo che lo avrebbe sorpreso alle spalle colpendolo con una raffica di pugni e ferito anche con un taglierino (e non un tirapugni come riferito in un primo momento da alcuni testimoni).

Il medico: "Poteva finire male, mi sono sentito in un film"

Dopo l’episodio il giovane saccense è scappato facendo perdere le proprie tracce, ma rintracciarlo non è stato difficile per la polizia visto che si trattava di un paziente registrato perché già preso in cura dalla struttura ospedaliera. Il medico, che ha riportato numerosi traumi e una profonda lesione al tendine dell’avambraccio sinistro, è stato soccorso e operato quella stessa sera al Cervello ricevendo una prognosi iniziale di 20 giorni.

paziente aggredisce medico del Cervello

Il giovane ora indagato per tentato omicidio aveva iniziato già in autunno a farsi seguire dal reparto di Endocrinologia presentandosi con un piano terapeutico, fatto da una struttura sanitaria lombarda, che prevedeva l'assunzione di uno specifico farmaco. Una prima volta il paziente aveva ottenuto una prescrizione per ricevere alcune confezioni di questo prodotto, ma qualcosa non aveva convinto l'endocrinologo che avrebbe voluto rivedere la terapia.

"Non posso entrare nei dettagli, ma era mia intenzione - aveva spiegato il dottore pochi giorni dopo l'accaduto - rivedere il piano con lui perché, oltre alle difficoltà che abbiamo avuto nel reperire il farmaco, si era arrivati a una posologia che ritenevo eccessiva. Troppe compresse secondo la mia valutazione. E siccome non faccio lo scribacchino, volevo vederci chiaro perché io mi assumo una responsabilità sui miei assistiti e sulle ricette che firmo".

La decisione dell’endocrinologo era stata letta come un ostacolo all'ottenimento del farmaco e così il giovane saccense sarebbe tornato in ospedale. "Si era forse convinto - aveva aggiunto ancora il medico - che non volessi fargli il piano terapeutico, ma non si era più fatto vedere. Quel pomeriggio è arrivato all'improvviso, non c'era alcuna visita programmata. Mi ha aggredito come una furia con qualcosa, non ho capito se un coltello o altro, ed è fuggito".

L’attività investigativa successiva avrebbe confermato il movente "scaturito dal risentimento - spiegano dalla questura - nutrito dall’indagato nei confronti della persona offesa, rea a suo dire della mancata somministrazione di un farmaco. In tale contesto, valutata la pericolosità sociale dell’indagato, la tempestività decisionale dell’autorità giudiziaria procedente ha consentito di assicurare alla giustizia in tempi brevi il responsabile della grave aggressione".

paziente aggredisce medico del Cervello(2)

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