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Domenica, 28 Aprile 2024
Guerra di dichiarazioni

Turismo, è polemica nella Consulta: c'è apprensione sul futuro di Capitale della cultura

Mente Fedaralberghi-Confcommercio mostra cauto ottimismo, Assoturismo manifesta preoccupazione per il rischio che la città rimedi una brutta figura

Prima una nota "rassicurante" firmata da Federalberghi e dall'ex assessore Francesco Picarella. Poi, qualche ora dopo, una di tenore totalmente diverso ad opera di Assoturismo. Oggetto del contendere, il futuro turistico di Agrigento soprattutto in vista dell'appuntamento cruciale del 2025, quando la città sarà Capitale della cultura. Temi dibattuti durante una convocazione (dopo tempo) della consulta del turismo.

Una riunione che lo stesso Picarella definisce "tardiva" ma comunque "propizia, come momento utile di condivisione al fine di migliorare e cercare di essere maggiormente competitivi sui mercati turistici, primo fra tutti l’attuazione del programma di Agrigento Capitale della Cultura. Pur non mancando le legittime critiche è sicuramente apprezzabile l’attenzione mostrata dall’amministrazione e l’impegno nel voler coinvolgere maggiormente il tessuto produttivo locale sulle strategie turistiche del futuro".

Più attendista e critica la posizione del presidente regionale di Assoturismo, Vittorio Messina. "La sensazione che si ricava è che siamo ancora fermi alle dichiarazioni di principio mentre bisognerebbe essere già in uno stadio avanzato rispetto ad una scadenza che non è poi così lontana, se si vuole fare sul serio. In realtà, oltre al protagonismo riconosciuto ad una specifica associazione di categoria non sembra che siano emerse indicazioni precise al fine di arrivare pronti all'appuntamento con il 2025, anno in cui Agrigento si fregerà del titolo prestigioso di capitale italiana della cultura".

"Non c'è dubbio che il pilota debba essere il sindaco agrigentino supportato dal più qualificato staff tecnico che si possa mettere in piedi - dice ancora - valorizzando quelle risorse che già hanno dato prova di grande passione e professionalità nella fase della candidatura. Le associazioni, o cittadini, tutti sono pronti a fare la loro parte ma servono direttive chiare che possano contribuire a definire una strategia condivisa nell'interesse della comunità sacrificando le appartenenze e i giochi di posizionamento".

Un passaggio più leggibile a chi conosce questa vicenda e sa che uno dei temi sul tavolo sia appunto l'eliminazione di alcuni soggetti che pure si erano impegnati attivamente nella fase di candidatura.

"Solo così sarà possibile utilizzare al meglio questi mesi che precedono la solenne celebrazione e a tal proposito non sarebbe male portarsi avanti con la programmazione magari fissando fin da adesso la data di inaugurazione. Per quanto riguarda il resto - conclude -, se ne occupi la politica purché si dimostri degna del compito alto che in teoria dovrebbe assolvere".

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