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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Sacerdote interviene per sedare rissa e viene preso a pugni, in due chiedono la messa alla prova

Don Mario Sorce sentì il fracasso da un bar, dove un gruppo di sette persone stava devastando arredi e vetrate, e intervenne per riportare la calma

Sono due gli imputati, su sette, accusati di avere devastato un bar e picchiato il sacerdote che aveva provato a sedare gli animi, a chiedere la cosiddetta “messa alla prova”, un istituto che prevede l’estinzione del reato a conclusione di un periodo di attività lavorativa di natura sociale e non retribuita. Il giudice Andrea Terranova, davanti al quale si celebra il processo, non si è ancora pronunciato e prima bisognerà pure sentire lo stesso sacerdote e le altre persone aggredite per valutare la loro disponibilità ad accettare il risarcimento del danno. Il prossimo passaggio in aula è stato fissato per il 20 dicembre.

L’episodio al centro della vicenda è avvenuto il 19 febbraio del 2014. Il gruppo di sette giovani, per ragioni mai chiarite, avrebbe preso di mira un bar del Quadrivio Spinasanta aggredendo selvaggiamente il fratello del titolare e una donna che era all'interno. Entrambi furono presi a calci e pugni. L’uomo, in particolare, riportò un grave trauma facciale con una prognosi di trenta giorni. Contusioni varie per la donna che se la cavò con cinque giorni. Il bar, però, fu devastato: gli aggressori avrebbero infatti distrutto sedie, vetrate e altri oggetti.

Don Mario Sorce, parroco del Quadrivio Spinasanta, sentì le grida dal suo ufficio e scese per calmare gli animi venendo, invece, a sua volta picchiato. Gli imputati sono: Giuseppe Contrino, 34 anni; Nizan Bhiri, 33 anni; Salvatore Capraro, 30 anni; Silvestre Giovanni Russo, 29 anni; Stefano Davide Burgio, 35 anni; Angelo Caparezza, 24 anni; e Gabriele Minio, 30 anni; tutti di Agrigento. Agli imputati vengono contestati i reati di danneggiamento e lesioni aggravate. I difensori (nel collegio gli avvocati Daniele Re, Fabio Inglima Modica, Giovanni Gallo Afflitto, Carmelita Danile, Salvatore Bruccoleri, Francesco Tedesco e Giovanni Trupia), prima dell’eventuale apertura del dibattimento, potranno chiedere il giudizio abbreviato o il patteggiamento. Nel frattempo, dopo Contrino, ieri ha chiesto la “messa alla prova” anche Burgio. 

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