rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

I compagni che sbagliano

Al Pd sembra abbiano cancellato gli ultimi dieci giorni, facendo finta che non sia successo nulla, tutti restano al proprio posto (ma con una credibilità in picchiata) e cercano la mossa del cavallo

Alla fine si è dimesso solo il compagno Marco Zambuto e per giunta per una vicenda, se vogliamo, grottesca e cioè l'incontro con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. Una vicenda grottesca perché mi pare incredibile che l'ex Cav per credere al di là di ogni ragionevole dubbio che Riccardo Gallo non può avere partecipato ad un agguato di mafia e che dunque i magistrati di Palermo ci hanno visto bene abbia avuto bisogno della buona parola dell'ex sindaco. Se fosse vero al posto di Riccardo Gallo sarei offeso con il padrone di Forza Italia. Escludo che sempre il Berlusca, con tutti i casini che ha (soprattutto giudiziari) abbia trovato il tempo di occuparsi di Agrigento anche se siamo la città di Angelino Alfano. Bah.  Il compagno Giuseppe Zambito, il segretario provinciale del Pd, uno dei principali sponsor delle primarie con Silvio Alessi e Pietro Marchetta e Peppinello Vita, è ancora in carica. Se il partito regionale mi sconfessa del tutto (come è successo) io, al suo posto, me ne sarei andato senza aspettare nemmeno un minuto. Lui, invece, resta. E resta forse anche grazie ai renziani che incomprensibilmente ora dicono no agli inciuci con Forza Italia, loro il cui leader ha siglato il Patto del Nazareno, la madre di tutti gli inciuci. Agrigento è comunque questa, che ci vogliamo fare? 

E' sparito invece il compagno Epifanio Bellini che, purtroppo per lui, ha capito in ritardo che l'hanno mandato al macello. Eppure Epifanio è uno di quelli che vive il Pd da segretario di un circolo, dovrebbe conoscere benissimo le dinamiche dei dem. Invece si è fatto fregare come un cardellino che finisce in gabbia.

Insomma al Pd sembra abbiano cancellato gli ultimi dieci giorni, facendo finta che non sia successo nulla, tutti restano al proprio posto (ma con una credibilità in picchiata) e cercano la mossa del cavallo. Una sembra quella di mandare sul patibolo il compagno Angelo Capodicasa che, non essendo uno sprovveduto, farà di tutto per  evitare di farsi mandare, appunto, sul patibolo. L'altra è quella di salire sul carro di Calogero Firetto. Già su quel carro ci sono saliti in tanti e la giacchetta del sindaco di Porto Empedocle è tirata a destra (avete sentito Gibiino?) e a sinistra (molti dem sono ormai nelle sue liste). Al posto di Firetto, io, farei solo due cose: starei fermo perché gli avversari si stanno massacrando da soli e rifiuterei pubblicamente qualunque tentativo dei partiti di mettere il cappello sulla sua candidatura. Le ultime due elezioni qui hanno dimostrato infatti che i partiti tradizionali voti non ne hanno più.

I compagni che sbagliano

AgrigentoNotizie è in caricamento