rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Infertilità maschile

L’uso dello smartphone riduce la qualità degli spermatozoi

Una nuova ricerca ha scoperto un'associazione tra l'uso frequente del cellulare e una minore concentrazione di spermatozoi

Negli ultimi 50 anni la quantità degli spermatozoi si è più che dimezzata negli uomini di tutto il mondo. E negli ultimi 20 anni il fenomeno sembra aver subito un’accelerazione. La notizia allarmante è arrivata da uno studio internazionale basato sui dati provenienti da 53 paesi del Sudamerica, dell’Asia e dell’Africa. Secondo i ricercatori, la riduzione degli spermatozoi in queste parti del mondo è comparabile a quella già rilevata in Europa, Australia e nel Nord America da un precedente studio pubblicato nel 2017. Si tratta quindi di un fenomeno globale. Ma a cosa è dovuto questo calo della fertilità maschile? Negli ultimi anni sono stati pubblicati molti studi che esplorano le possibili cause di questo fenomeno. Alcuni si sono concentrati sui cattivi stili di vita (fumo, eccessivo consumo di alcol, sedentarietà), altri sull’inquinamento ambientale dovuto soprattutto alle attività umane, altri sull’esposizione a particolari sostanze nocive.

Ora un nuovo studio fa luce su un’altra possibile concausa dell’infertilità maschile: lo smartphone. A quanto pare le radiazioni elettromagnetiche emesse dai cellulari possono influire sulla qualità dello sperma. Un team dell’Università di Ginevra (UNIGE), in collaborazione con l’Istituto svizzero di Sanità pubblica e tropicale (Swiss TPH), ha dimostrato che usare di frequente lo smartphone (cosa che tutti oggi facciamo) è associato a una peggiore qualità dello sperma. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Fertility & Sterility.

La qualità dello sperma

Per valutare la qualità dello sperma si considerano alcuni parametri quali la concentrazione degli spermatozoi, il numero totale degli spermatozoi, la motilità degli spermatozoi e la morfologia degli spermatozoi. Secondo i valori stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), molto probabilmente un uomo impiegherà più di un anno per concepire un bambino se la sua concentrazione di spermatozoi è inferiore a 15 milioni per millilitro. Inoltre, la percentuale di possibilità di gravidanza diminuirà se la concentrazione di spermatozoi è inferiore a 40 milioni per millilitro. Alla luce di ciò, molti studi hanno dimostrato che negli ultimi cinquant’anni il numero degli spermatozoi sia sceso da una media di 99 milioni di spermatozoi per millilitro a 47 milioni per millilitro.

Lo studio

I ricercatori hanno incrociato i dati sulla frequenza nell'uso dello smartphone e i parametri dello sperma di 2886 uomini svizzeri, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, reclutati tra il 2005 e il 2018 in sei centri di leva militare. Gli uomini hanno compilato un questionario dettagliato relativo alle loro abitudini di vita, al loro stato di salute generale e più specificatamente alla frequenza con cui usavano il cellulare, nonché dove lo collocavano quando non lo usavano.

Le radiazioni del cellulare influiscono sulla qualità dello sperma

I risultati hanno rivelato un’associazione tra l’uso frequente del cellulare e la minore concentrazione di spermatozoi. La concentrazione era significativamente più alta nel gruppo di uomini che non usavano il telefono più di una volta alla settimana (56,5 milioni per millilitro) rispetto agli uomini che usavano il telefono più di 20 volte al giorno (44,5 milioni per millilitro). Questa differenza corrisponde a una diminuzione del 21% nella concentrazione di sperma negli utilizzatori frequenti (>20 volte/giorno) rispetto agli utilizzatori rari (<1 volta/settimana).

Il 4G è meno dannoso del 2G

Questa associazione è risultata più evidente nel primo periodo di studio (2005-2007) rispetto ai periodi successivi (2008-2011 e 2012-2018). Secondo gli autori, questa tendenza potrebbe essere dovuta al passaggio dal 2G al 3G, e poi dal 3G al 4G, che ha portato ad una riduzione dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF) emessi dagli smartphone. Non importa dove si tiene il telefono L'analisi dei dati sembra anche mostrare che il luogo in cui si mette il telefono, ad esempio nella tasca dei pantaloni vicino, molto vicino all’inguine, non era associata a una qualità inferiore dello sperma.

"Tuttavia - ha sottolineato Rita Rahban, prima autrice dello studio -, il numero di persone in questo gruppo che indicavano di non portare il telefono vicino al corpo era troppo piccolo per trarre una conclusione davvero solida su questo punto specifico". Ciononostante, i ricercatori ritengono che le radiazioni elettromagnetiche dei telefonini possano in qualche modo influire sulla qualità dello sperma, anche se non sono stati ancora dimostrati rapporti di causa-effetto.

Il prossimo studio

Questo studio, come la maggior parte degli studi epidemiologici che indagano gli effetti dell’uso del telefono cellulare sulla qualità dello sperma, si basa su dati auto-riferiti, il che rappresenta un limite. Per superarlo, nel 2023 è stato avviato uno nuovo studio con lo scopo di misurare direttamente e con precisione l'esposizione alle onde elettromagnetiche emesse dagli smartphone, nonché i tipi di utilizzo: chiamate, navigazione web, inviare messaggi e valutare il loro impatto sulla salute riproduttiva maschile e sul potenziale di fertilità. I dati verranno raccolti tramite un'applicazione che ogni partecipante che sarà reclutato scaricherà sul proprio cellulare. Lo scopo è anche quello di descrivere meglio il meccanismo d’azione alla base di queste osservazioni.

''Le microonde emesse dai cellulari hanno un effetto diretto o indiretto? Causano un aumento significativo della temperatura nei testicoli? Influiscono sulla regolazione ormonale della produzione di sperma? Tutto questo resta da scoprire'', ha concluso la dott.ssa Rahban.

Cosa hanno scoperto gli studi precedenti

La ricerca ha dimostrato che molti prodotti di largo consumo (come saponi, profumi, smalti per unghie, deodoranti per ambiente, ma anche imballaggi alimentari e abbigliamento) contengono ftalati, sostanze chimiche note come "plastificanti" (che hanno lo scopo di ammorbidire la plastica) capaci di alterare il nostro sistema endocrino, causando problemi riproduttivi e di fertilità. Uno studio del 2018, ad esempio, ha scoperto che alcuni tipi di ftalati possono distruggere la placenta durante il primo trimestre, il che può aiutare a spiegare perché sono stati precedentemente collegati alla perdita della gravidanza e alle difficoltà durante il parto. Altre ricerche hanno, invece, dimostrato che possono influenzare i livelli di testosterone e la funzione testicolare negli uomini adulti.

A questi si aggiunge questo ultimo studio sugli effetti dello smartphone. Ma, al di là dei risultati dei singoli studi, è molto probabile che la crisi della fertilità maschile origini da una combinazione di tutti questi fattori messi insieme.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’uso dello smartphone riduce la qualità degli spermatozoi

AgrigentoNotizie è in caricamento