rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Posporre la sveglia fa bene: tutti i benefici per il cervello

Secondo una nuova ricerca questa abitudine così diffusa non è dannosa come si pensava, ma può persino potenziare le capacità cognitive

Gli impegni quotidiani, come il lavoro e la scuola, obbligano la gran parte di noi ad alzarsi molto presto la mattina, anche se vorremmo dormire di più. Pertanto, per rendere il risveglio 'apparentemente' più dolce e meno traumatico si è diffusa l’abitudine di posporre la veglia mattutina di 5, 10 o 15 minuti, anche più di una volta. Questa funzione è detta 'snooze' (o "sonnellino” in inglese) ed oggi è disponibile su quasi tutti gli smartphone e allarmi. Uno studio dell'Università di Notre Dame ha indagato la pratica di posporre la sveglia ad intervalli di 5 minuti, e dimostrato che è una pessima abitudine per la nostra salute. Non solo non faciliterebbe il risveglio ma lo renderebbe ancora più traumatico poiché interrompe i cicli naturali del sonno, portando alla cosiddetta "inerzia del sonno", uno stato di stanchezza o intontimento che spesso si protrae lungo l'intera giornata.

Cambio ora: quando spostare le lancette

Queste conclusioni, tuttavia, sono state messe in discussione da una nuova ricerca, condotta dai ricercatori dell’Università di Stoccolma in Svezia e dell’Università di Monash in Australia, secondo cui posporre la sveglia al mattino potrebbe non essere così dannoso, anzi al contrario avrebbe benefici a livello cognitivo ed aiuterebbe anche a sentirsi più svegli. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Sleep Research.

Quanto è diffusa l’abitudine dello ‘snooze’

Per indagare gli effetti di questa pratica, i ricercatori hanno condotto un primo studio nel quale hanno sottoposto 1.732 persone (con un’età media 34 anni) a un questionario con domande sulle abitudini di sonno e veglia, ed esaminato il loro comportamento al risveglio. Il 69% dei partecipanti ha dichiarato di utilizzare la funzione 'snooze' o di impostare più sveglie almeno "qualche volta" al mattino, generalmente nei giorni lavorativi (71%). Il 60% ha riportato di riaddormentarsi "spesso" o "sempre", ritardando di circa  22 minuti il momento di alzarsi (qualcuno ha ammesso di essersi alzato qualche volta anche dopo 180 minuti). Chi posticipava abitualmente la sveglia era tendenzialmente più giovane di chi non lo faceva e non si definiva un tipo "mattiniero". Per quanto riguarda le ragioni del rinvio, le più comuni sono state stanchezza, sensazione di benessere nel farlo oppure avere la sensazione di un risveglio più dolce.

Lo studio

Una volta individuati i motivi del rinvio, i ricercatori hanno condotto un altro studio per indagare gli effetti di quest’abitudine. Hanno quindi esaminato un campione di 31 'snoozer' abituali durante i loro sonnellini in condizioni laboratorio. Dopo il risveglio, hanno sottoposto i partecipanti al prelievo di un campione di saliva per effettuare test ormonali, e poi a una serie di test cognitivi per valutare alcune abilità come la velocità di elaborazione e la memoria. Agli stessi partecipanti è stato inoltre chiesto se si sentivano assonnati e quale era il loro umore dopo il test, e nelle ore successive (all’ora di pranzo e nel pomeriggio).

Posporre la sveglia potenzia le capacità cognitive

Dai risultati è emerso che 30 minuti di sonnellino tra una sveglia e l'altra non aveva avuto alcun effetto o aveva migliorato le capacità cognitive immediatamente dopo il risveglio, rispetto a chi si alza bruscamente dopo la prima sveglia. In particolare, il risveglio più lento, quello dopo 30 minuti, aveva avuto i benefici maggiori in termini di capacità cognitiva. "I risultati indicano che non c'è motivo di smettere di sonnecchiare al mattino, se ti piace, almeno per periodi di sonno di circa 30 minuti - ha affermato la scienziata del sonno Tina Sundelin, dell'Università di Stoccolma -. In effetti, potrebbe anche aiutare chi soffre di sonnolenza mattutina a essere leggermente più sveglio una volta alzati".

Posporre la sveglia rende più facile il risveglio

Oltre al potenziamento cognitivo osservato in alcuni partecipanti, i ricercatori suggeriscono che il sonnellino tra una sveglia e l’altra potrebbe consentire anche un risveglio più facile, piuttosto che essere scossi bruscamente durante un sonno profondo. Questo potrebbe rendere più facile la ripresa per il corpo. Non è stata notata, invece, osservata alcuna differenza tra posticipare e non posticipare per quanto riguarda i livelli di stress, l'umore e l'architettura del sonno (i diversi cicli che attraversiamo naturalmente mentre dormiamo).

"Un breve periodo di sonnellino può quindi - hanno concluso i ricercatori - aiutare ad alleviare l'inerzia del sonno (sensazione di intontimento che abbiamo a prima mattina dopo esserci svegliati), senza disturbare sostanzialmente il sonno, per i cronotipi tardivi e quelli con sonnolenza mattutina".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Posporre la sveglia fa bene: tutti i benefici per il cervello

AgrigentoNotizie è in caricamento