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Lunedì, 29 Aprile 2024
Teatro

"Con il vostro irridente silenzio" è sold out: tutto pronto per Gifuni al Palacongressi

L'attore racconta in una intervista di avere un legame speciale con la Sicilia, a partire dal nonno che era originario di Grotte

È già andato in sold out lo spettacolo “Con il vostro irridente silenzio”, di e con Fabrizio Gifuni, atteso per mercoledì 31 gennaio al Palacongressi di Agrigento. Sarà lui, infatti, ad inaugurare la stagione di prosa che saranno ospitati dalla struttura al Villaggio Mosè e che sono voluti dal Parco archeologico.

Un inizio importante, con uno degli attori più stimati ed affermati del panorama italiano, teatrale e cinematografico che porterà sul palco uno spettacolo palpitante e commovente che è un imperdibile studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro. Proprio per l’interpretazione del politico ucciso dalle Br nel film di Marco Bellocchio “Esterno notte”, Gifuni, è risultato vincitore nel 2023 di innumerevoli riconoscimenti.

"Sono legati alla Sicilia alcuni dei momenti più emozionanti dei miei inizi - dice Gifuni in una intervista -. La cosa abbastanza incredibile è che dopo tutti questi anni, a parte una lettura dantesca fatta al Teatro antico di Taormina, qualche anno fa per un festival letterario, è la prima volta che torno a recitare su un palcoscenico siciliano. In questo lungo periodo, incredibilmente, mentre sono venuto tantissime volte in diverse città per impegni legati al cinema - per le riprese di un film, come quello su Pippo Fava a Catania - o a festival cinematografici o per i Nastri d’Argento a Taormina, è la prima volta che torno su un palcoscenico dell’isola e questo mi emoziona molto e credo che sia un fatto che carichi ancora di più questo appuntamento di Agrigento di un significato speciale, almeno da parte mia, e spero anche da parte del pubblico".

"Lo spettacolo - continua Gifuni - consiste nel cercare di capire se questa specie di meteorite che viene da un altro tempo e da un altro spazio, che sono le parole e le carte di Aldo Moro, scritte nei 55 giorni di prigionia, siano ancora in grado di produrre una emozione, una temperatura, un campo magnetico capaci di toccare profondamente i nostri corpi. Inizio lo spettacolo con un prologo in cui racconto la storia di queste carte e molto sinteticamente la storia
di quegli anni, proprio per dare la possibilità a chi non c’era o non lo ricorda, a un ragazzo di 15-18 anni, di entrare in questa storia, di non sentirsi escluso, di non sentirsi distante, come se queste cose fossero accadute chissà quanto
tempo fa. E devo dire che il teatro in questo è miracoloso, perché il teatro riesce a fare alcune volte qualcosa che la scuola fatica a realizzare: un coinvolgimento emotivo".

Fabrizio Gifuni ha un legame inatteso con Agrigento. "E' parte delle mie radici familiari - spiega l'attore -. Mio nonno, il papà di mia madre, di cui conservo ricordi, era originario di Grotte. Quindi recitare ad Agrigento sarà anche un ritornare in un luogo a me caro, che fa parte delle mie radici profonde, che da una parte sono radici siciliane, agrigentine, e da una parte, quella paterna, sono radici pugliesi".

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