Parco archeologico, una copia del “Mosaico della Gazzella” esposta a Ravenna: convenzione con il liceo Nervi Severini
Si tratta di una delle domus più prestigiose del Quartiere Ellenistico Romano. Sciarratta: “Potrà essere ammirata nella sua collocazione originale”
Una copia del “Mosaico della Gazzella” sarà esposta al liceo artistico Nervi everini di Ravenna. Ciò avverrà grazie ad una iniziativa di valorizzazione, tutela e fruizione, patrocinata dal Parco archeologico della Valle dei templi nell’ambito di un ben preciso progetto didattico.
Si tratta quindi della realizzazione di una copia dell’emblema della Gazzella, una delle domus più prestigiose del Quartiere Ellenistico Romano che ha visto di recente concluso il restauro del pavimento musivo con l’attività del cantiere aperto.
“L’originale, oggi visibile al museo archeologico regionale Pietro Griffo e musealizzato subito dopo il suo ritrovamento - spiega il direttore del Parco archeologico Roberto Sciarratta - aveva necessità di essere ammirato nella sua collocazione originale. Così è nata la convenzione stipulata con il liceo artistico Nervi Neverini di Ravenna che si sta occupando di effettuare il raffinato quadretto con tecniche antiche. La pedagogia del patrimonio rientra tra gli obiettivi istituzionali del Parco accanto alle altre istituzioni educative nella promozione della crescita umana e culturale dell'individuo.
Il progetto ‘Il mosaico della Gazzella’ sarà presentato da Marilanda Rizzo Pinna, restauratrice del Parco archeologico della Valle dei templi di Agrigento, alla sede Severini del liceo di Ravenna nell’ambito della Biennale di Mosaico 2023: un lavoro multidisciplinare, con borsa di studio finanziata da Parco, che coinvolge l’indirizzo di Arti figurative mosaico e l’indirizzo multimediale dell liceo. Il progetto si concluderà con il posizionamento in situ da parte degli studenti coinvolti, con una gita d’istruzione ad Agrigento e con l’organizzazione di un evento culturale al Quartiere Ellenistico Romano il prossimo aprile. La tutor scolastica Elena Pagani avrà l’opportunità di confrontarsi con la complessa realtà di una istituzione di tale portata che è apparsa fin da subito altamente stimolante sia per gli insegnanti sia per gli allievi del Severini. Sarà anche l’occasione per rivivere la grandezza del corso di restauro dell’istituto d’arte presente nella scuola dal 1984 al 1999”.
