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Psicologia della notizia: Che stress rientrare...

Esperti studiano il fenomeno, scrivono articoli, dettano consigli e parlano di "sindrome da...

Il calendario segna ancora la presenza della stagione estiva, ma purtroppo tutti noi siamo ben coscienti di quanto i nostri consueti impegni ci riportino alla routine lasciata in sospeso per un periodo più o meno lungo. Vacanze, ferie, relax, dolce far niente o come si voglia chiamare: ognuno di noi ha fatto esperienza di questo. Sole, mare, percezione del tempo alterata da nottate in discoteca, per le strade o semplicemente in giardino a chiacchierare.

Così la voglia di non ritornare è direttamente proporzionale alla voglia di non perdere quell’abbronzatura così faticosamente conquistata dopo ore trascorse sotto un sole cocente, quello stesso sole che sembra a tratti placarsi in questi giorni, quasi che anche lui non volesse farci sentire la mancanza dell’ozio appena conclusosi per la maggior parte di noi. C’è chi invece sceglie le vacanze “intelligenti” a settembre per gustarsi la poca confusione, le pressoché inesistenti code e le zone semideserte dove respirare più vacanza.

Vacanza è sinonimo di cambiamento, cambiamento della routine, dei classici ritmi quotidiani, di possibilità di dedicarsi del tempo personale per poter fare qualcosa che si desidera e che si rimanda per via dei mille impegni di ogni giorno. Allora come diventa liberatorio vivere le proprie giornate così programmate o forse a ben dire così libere da sentirsi persino confusi, tanto siamo abituati a riempirle di doveri e responsabilità.

E in questo periodo un po’ tutti siamo ritornati a casa, in ufficio, a studiare e tra poco anche tra i banchi. E di certo qualsivoglia di questi ambienti non sarà mai così interessante quanto quel tramonto in riva al mare. Così esperti studiano il fenomeno, scrivono articoli, dettano consigli e parlano di “sindrome da rientro” o “di fine ferie”, di “stress da rientro”o di “post vacation blues” , di “depressione post vacanza” o altri sinonimi che seppur differenti comunicano tutti la stessa cosa: in vacanza si sta decisamente meglio.

Ma quali sono i sintomi che potremmo avvertire in questo periodo e che potrebbero preoccuparci inspiegabilmente? Secondo gli esperti, che li hanno classificati sulla base della casistica più comune, i vacanzieri tornando a casa potrebbero avvertire: stato d’ansia, noia, apatia, insonnia, aggressività, malinconia, depressione. In genere si tratta di un malessere leggero e che scompare rapidamente, ma per alcune persone diventa invece un fattore fortemente debilitante che può condurre ad insonnia, tachicardia, depressione.

La causa sta nel nostro “orologio biologico”, nei ritmi che diamo al nostro organismo: pensiamo anche a quanto sia difficile i primi giorni di ferie abituarsi al “dolce far niente” o a degli orari più morbidi. Finite le vacanze invece siamo obbligati a tornare rapidamente a determinati ritmi: il nostro “orologio interno” non è preparato, va ri-programmato con calma.

Allora come evitare di farsi sopraffare da questi intolleranti sintomi che rischiano di rovinarci i ricordi della nostra estate appena trascorsa? Bene, innanzitutto dovete pensare che è più che normale che troviate tutto banale e grigio al vostro rientro a casa. Per cui sapere che un italiano su 10 soffre di tale “sindrome” potrebbe non farvi sentire fuori dal normale.

Per cui l’ideale sarebbe accettare i sintomi, concedersi il tempo necessario per tornare in forma e cercare di concentrarsi su pensieri positivi. E magari riprogrammare un piccolo week end autunnale o cominciare a pensare alla prossima estate…
Intanto…buon rientro.

Dott.ssa Florinda Bruccoleri Psicologa,
psicooncologa ed esperta in psicologia forense
Per contatti: florinda.bruccoleri@agrigentonotizie.it

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