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Trinacria selvaggia

Trinacria selvaggia

A cura di Antonio Vanadia

Robinson Crusoe per un giorno...( Prima parte)

Nell'ottobre del 1982 mi trovavo nel centro dell'Oceano Indiano, nell'atollo di Male alle Maldive, allora l'arcipelago non era stato ancora scoperto dal turismo di massa e le isole conservavano intatto il loro fascino di paradiso perduto

Nell'ottobre del 1982 mi trovavo nel centro dell'Oceano Indiano, nell'atollo di Male alle Maldive, allora l'arcipelago non era stato ancora scoperto dal turismo di massa e le isole conservavano intatto il loro fascino di paradiso perduto. Da sempre sognavo di poter ammirare e godere della bellezza dei mari tropicali; l'arcipelago delle Maldive è formato da oltre 2000 isole grandi al massimo come un campo sportivo; all'interno delle stesse la natura si manifesta con colori e creature meravigliose.

Decisi di trascorrere una giornata intera in una delle centinaia di isole deserte dell'arcipelago,ne parlai con i pescatori,organizzai il tutto. La mattina all'alba mi imbarcai su un dhoni, un airone cenerino si posò a prua; la barca spinta dai remi avanzava all'interno della laguna, l'acqua era una piatta lastra di spesso e limpidissimo cristallo popolata da una moltitudine di pesci che facevano ala al nostro passaggio.Dopo qualche minuto raggiungemmo ''la pass'', il profondo canale naturale che permette alle barche di penetrare in laguna e di uscire nell'oceano.

Eccoci in navigazione in un mare blu cobalto scortati dai pesci volanti che uscivano fuori dall'acqua per ricadere parecchi metri davanti la prua. L'isola, la "mia isola", si avvicinava... Quando fummo in prossimità della stessa iniziammo a fare il periplo,a navigare attorno al suo anello corallino color turchese e smeraldo. Attraversammo la laguna e poi a destinazione. Scaricai acqua, un po' di viveri, attrezzature foto e sub e salutai i pescatori, al tramonto mi avrebbero recuperato. Ero finalmente assolutamente solo su un'isola dell'Oceano Indiano, subito iniziai ad esplorarla.

La spiaggia era percorsa da decine di grossi granchi fantasma di colore grigio madreperla, questi granchi hanno la singolare capacità di basculare gli occhi verticalmente e in caso di pericolo si rifugiano rintanandosi all'interno di buche precedentemente scavate da loro. Molti paguri trascinano le loro conchiglie e un airone grigio mi guarda curioso, sulla spiaggia piccole lucidissime e colorate cipree.La sabbia delle Maldive è spettacolare non è composta da granelli ma esclusivamente da frammenti finissimi di grandi conchiglie, sezioni piccolissime di madrepore, microscopiche conchiglie,una sabbia più bianca del marmo che sotto i piedi sfrigola come se si calpestassero biscotti. Inizia a fare molto caldo, immergo i piedi in acqua e avanzo, ad un tratto sento dei pizzichi a livello delle caviglie, dei pesciolini mi stavano mordendo rabbiosamente erano un gruppetto di damigelle fasciate (Dascyllus aruanus), avevo invaso il loro territorio. Decisi di raggiungere il centro dell'isola e quindi di addentrarmi nella fitta vegetazione, la mia attenzione venne attratta da due rumori, il primo giungeva da terra e l'altro da un tronco di palma da cocco, erano prodotti rispettivamente da un rallide, un uccello simile alle nostre gallinelle d'acqua, che cercava il cibo sotto le foglie secche e da un enorme geco che ogni tanto emetteva uno schiocco secco e sonoro!!

La vegetazione era costituita essenzialmente da mangrovie e pandani e poi da maestose e altissime palme da cocco, alcune delle quali erano cresciute in riva alla laguna e sfioravano languidamente con le loro verdi e lucide foglie la superficie turchese. Nei pressi della fascia di vegetazione vicina alla spiaggia vidi delle belle agami di colore grigio perlato, piccoli dinosauri in miniatura inoffensivi e dallo scatto veloce che si cibano di insetti.

Robinson Crusoe per un giorno...( Prima parte)

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