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Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Sagra e amara

Penso sia giunta l'ora di finirla una volta per tutte: la Sagra non è un investimento che fa sì che arrivino soldi da fuori Agrigento

Si pensava che con l'annuncio, in un mitico (e comico) comunicato stampa di qualche anno fa, dell'arrivo del gruppo folk della «Durazia» si fosse toccato il fondo. E invece per la Sagra del Mandorlo in Fiore c'è un'altra Fossa delle Marianne che si rinnova tanto da vederla, per la seconda volta in tre anni, al centro di una inchiesta giudiziaria.

La prima volta per gli incarichi della Fondazione Teatro molto border line (per usare un eufemismo), stavolta invece siamo agli inviti su carta intestata del Comune dei quali ora tutti negano la paternità. Comunque siano andate le cose la certezza è una: mentre ci prendevano in giro spiegandoci che stavano cercando di trovare i fondi per organizzare la kermesse, c'era già chi sapeva tutto da prima.

Penso sia giunta l'ora di finirla una volta per tutte: la Sagra non è un investimento che fa sì che arrivino soldi da fuori Agrigento. Circolano soldi nostri che, forse, si potrebbero utilizzare meglio (a cominciare dal famoso 30 per cento che il Parco versa al Comune). Anche perché persino il Tg5 ne ha parlato. Non una parola, o quasi sui mandorli in fiore, ma una bel servizio legato ai gruppi arrivati in città invitati non si sa da chi. Diciamo che siamo al livello dello spot elettorale di Alfonso Restivo che si voleva candidare a sindaco. Basta, abbiate pietà.

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