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Venerdì, 26 Aprile 2024
Colonne d'ercole

Colonne d'ercole

A cura di Fabio Russello

Non ci capisco una mazza

Pasquale Mazza, lo sconosciuto (ai più) assessore provinciale lascia il posto a Salvatore Vella. Saremmo grati a chi - magari a partire da Eugenio D'Orsi - riuscisse a spiegare il senso di quella nomina

Dunque Pasquale Mazza, lo sconosciuto (ai più) assessore provinciale lascia il posto a Salvatore Vella. Mazza è rimasto in carica poco meno di due mesi. Saremmo grati a chi – magari a partire da Eugenio D’Orsi – riuscisse a spiegare il senso di quella nomina. Anche perché non si tratta del giardiniere di casa. Ma di un assessore che teoricamente si è occupato di questioni di rilievo pubblico e che, non ultimo, è stato pagato con soldi nostri. Ma da noi le cose vanno così. Un po’ come quando il presidente nominò quale consulente della Provincia l’avvocato che lo difende nei processi penali.

L’avvocato in questione ha detto – dopo che a molti quella nomina era sembrata inopportuna: che fa pagare a noi il suo legale? – di essersi dimesso. Era il minimo. Ora c’è un altro assessore. Si chiama Salvatore Vella e si occuperà di servizi sociali. Così dice almeno il sito della Provincia, visto che ormai lo stesso presidente – nella città dove si indicono le conferenze stampa anche per il decespugliamento di due aiuole: diciamo che non manca il senso del ridicolo – evita di fare annunci ufficiali. Uno guarda il sito e vede se ci sono novità di giornata. 
 
E dire che sono otto, al momento, gli assessori. Il massimo è dieci. Può la Provincia essere governata senza l’apporto di almeno dieci collaboratori del presidente? Temiamo di no. Però restano i dubbi sulla nomina e sulla sostituzione nel giro di due mesi di Pasquale Mazza. Io non c’ho ancora capito una mazza. Non so voi.
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