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"Tentò di uccidere la moglie", il Comune conferma il licenziamento

Davanti al giudice del lavoro, il Municipio ha mantenuto la posizione già assunta dopo avere depennato Amato dalle liste dei lavoratori da contrattualizzare

Il Comune di Sciacca ha detto "no". Niente accordo transattivo per mantenere in servizio di Accursio Amato, 55 anni, in carcere per scontare una pena definitiva per tentato omicidio nei confronti della moglie. Il Comune ha mantenuto la posizione già assunta dopo avere depennato Amato dalle liste dei lavoratori da contrattualizzare.

"Tentò di uccidere la moglie", la Cassazione conferma la condanna 

Oggi, intanto, è fissata un’udienza al tribunale di Sorveglianza che dovrà decidere sull’istanza avanzata dalla difesa di Amato di scarcerazione o, comunque, di applicazione di una misura diversa rispetto alla detenzione in carcere per il cinquantacinquenne. Amato è stato condannato, con pena definitiva, a 6 anni di reclusione e deve scontare ancora circa un anno e 8 mesi. Il tribunale di Sorveglianza, però, potrebbe decidere una misura alternativa, diversa rispetto al carcere. Gli avvocati Mauro Tirnetta e Maria Elena Piazza dinanzi al giudice del Lavoro hanno contestato la legittimità del depennamento dagli elenchi degli Lsu e dunque il licenziamento di Amato, intervenuto quando era ancora pendente il giudizio della Cassazione e dopo che il cinquantacinquenne, che allora si trovava ai domiciliari, aveva chiesto l’autorizzazione per andare al lavoro. Il Comune, che si è costituito in giudizio, sostiene, invece, la legittimità del licenziamento. 

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