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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sciacca Sciacca

"Soldi per addomesticare controlli tributari", quattro rinvii a giudizio

Due funzionari dell'Agenzia delle Entrate e due presunti intermediari finiscono a processo. Contestata anche l'accusa di truffa per il rimborso di due pranzi che sarebbero stati già pagati da altri

Un funzionario in servizio all’Agenzia delle Entrate di Sciacca, Pietro Giorgio Vallone, di 62 anni, di Prizzi, è stato rinviato a giudizio per concussione dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico. Nella vicenda è coinvolto, ma per un’ipotesi di reato di tentata truffa per una somme di 46 euro riguardante rimborsi per due pasti, un altro dipendente dell’Agenzia delle Entrate, Alberto Sabella, di 58 anni, saccense, consigliere comunale di Sciacca appena eletto nella lista Sicilia Futura.

Vallone, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe indotto un commerciante di Sambuca a corrispondergli 2 mila euro per non segnalare nei confronti della sua ditta gravi violazioni. La verifica, invece, non avrebbe evidenziato alcuna irregolarità. L’indagine, svolta dalla Guardia di Finanza, con richieste di rinvio a giudizio avanzate dal sostituto procuratore Alessandro Moffa, comprende anche altri episodi e tra i rinviati a giudizio ci sono pure un imprenditore di Sambuca, Calogero Incardona, di 40 anni, e un commercialista di Ribera, Pellegrino Quartararo, di 53. Il primo, in occasione di una verifica fiscale, avrebbe svolto un ruolo da intermediario cercando di indurre un altro operatore economico, di Sambuca, a corrispondere al Vallone 3 mila euro affinchè la verifica fiscale avesse esito favorevole. In questo caso, secondo l’accusa, il pagamento non sarebbe stato effettuato per il rifiuto da parte dell’imprenditore.

Anche il commercialista Pellegrino Quartararo, secondo l’accusa, avrebbe svolto, in un’altra vicenda riguardante una verifica a un suo assistito, il ruolo di intermediario sollecitando il pagamento di circa mille euro al Vallone. Ma nessun pagamento, anche in questo caso, sarebbe stato effettuato per il rifiuto dell’operatore commerciale di Sciacca. Infine, i fatti che coinvolgono Sabella, in concorso con Vallone, e che riguardano due pranzi, per una quarantina di euro complessivi. In occasione di attività ispettiva i pranzi sarebbero stati pagati dagli operatori le cui attività erano state controllate, mentre all’Agenzia delle Entrate sarebbero state presentate le fatture per il rimborso. Il commerciante che avrebbe dato 2 mila euro a Vallone e uno che si sarebbe rifiutato di farlo si sono costitituiti parte civile in sede di udienza preliminare, assistiti dall’avvocato Valeria Maggio. Il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile. 

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