Gravidanza a rischio, medici salvano mamma e figlio
Grazie ad un lavoro di sinergia e lungimiranza, adesso, la donna ed il piccolo sono fuori pericolo
Le loro condizioni non erano semplici, una mamma ed un bimbo di Sciacca sono stati salvati dai medici dell’ospedale Umberto I di Enna. Secondo quanto fa sapere l’edizione odierna del Giornale di Sicilia, la donna – alla sua seconda gravidanza – è arrivata in ospedale con il servizio di trasporto materno assistito. La vicenda dalla mamma di Sciacca è complessa, la donna dopo avere scoperto d’essere incinta ha iniziato ad avere dei problemi.
“Con il passare dei mesi, e dopo svariati controlli - racconta Anna Maria Graffeo al Giornale di Sicilia - mi viene riscontrata la placenta previa”. La notte del 25 aprile la signora è costretta a correre al Pronto soccorso di Sciacca per “una una emorragia non controllabile”. Sono attimi di grande paura, a Sciacca scelgono di trasferire d’urgenza la donna nell’unità di terapia intensiva neonatale. “Mi dissero – racconta la donna - che sarei stata trasferita in elisoccorso all'ospedale Umberto I di Enna. Da lì in poi è stato come entrare in un frullatore, prelievi, controlli ecografici, monitoraggi fetali anche durante il viaggio in elisoccorso”. All’ospedale di Enna i medici dell'Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia riescono a bloccare l'emorragia e la signora rimane ricoverata fino a quando la sera del 20 maggio si ripresenta un'altra emorragia più grave della precedente. Urge un cesareo d'urgenza.
“Il primario, il dottore Giovanni Falzone, arrivò subito nella mia stanza e mi illustrò - ricorda la signora - una situazione in cui potevo subire l'asportazione dell'utero e la riduzione della vescica”. L’intervento va per il meglio, mamma e piccino sono salvi. “Questo caso - dice il dottore Falzone - si aggiunge agli altri che solo nelle ultime settimane hanno visto attivare lo Stam da parte di altre unità operative: Gela, Caltanissetta e ancora di Sciacca e tutti sono stati gestiti in modo soddisfacente presso il nostro ospedale grazie al lavoro integrato delle varie unità operative coinvolte. In particolare è prezioso ed indispensabile il supporto e la grande professionalità dei colleghi della Neonatologia che in modo egregio curano ed assistono i neonati, il più delle volte gravemente prematuri e che necessitano di lunghe cure”. La donna non ha subito interventi demolitivi.