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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Omicidio Maccarone, la Cassazione: Gianni "il bello" resta in carcere

E' stato rigettato il ricorso avanzato dai legali del saccense condannato all’ergastolo, alla fine dello scorso anno, dalla Corte di Assise di Trapani quale mandante del delitto

Anche per la Cassazione, dopo il tribunale della libertà di Palermo, ci sono esigenze cautelari. Gianni Melluso, 59 anni, resta in carcere. E' stato rigettato il ricorso avanzato dai legali del saccense condannato all’ergastolo, alla fine dello scorso anno, dalla Corte di Assise di Trapani quale mandante dell’omicidio della giovane Sabine Maccarone.

Melluso ha sempre respinto l’accusa ed i suoi legali, gli avvocati Carmelo Carrara e Antonino Caleca, hanno impugnato l’ordinanza di carcerazione emessa dalla Corte di Assise di Trapani.

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Gianni Melluso, detto "il bello", è noto per essere stato uno dei principali accusatori del giornalista-presentatore della Rai Enzo Tortora, poi assolto dall’infamante accusa di essere stato affiliato alla camorra. Melluso aveva lasciato il carcere a luglio dello scorso anno, dopo quattro anni, a seguito di una condanna per sfruttamento della prostituzione, e stava scontando gli ultimi mesi in detenzione domiciliare, ma il 28 novembre del 2016 per lui si sono riaperte le porte della cella per la condanna, in primo grado, all’ergastolo.

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Il cadavere della donna, coperto con tegole e massi, fu trovato il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano accanto l’abitazione di campagna, in contrada San Nicola, a Mazara, di proprietà della madre di Giuseppe D’Assaro che, invece, si è autoaccusato del delitto, indicando Melluso come colui che gli ha chiesto di uccidere la donna. 

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