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Impianto di contrada Scunchipani, Legambiente: "Favorevoli alla costruzione della struttura"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Legambiente favorevole al progetto di distilleria-biodigestore che la società My Ethanol intende realizzare a Sciacca, nell’ex stabilimento enologico Kronion. Per Claudia Casa, direttore di Legambiente Sicilia, e Massimo Trapani, delegato dell’associazione sul territorio di Sciacca «l’iniziativa intrapresa va incoraggiata e non osteggiata, come sta facendo pregiudizialmente l’Amministrazione Comunale, perché volta a produrre energia pulita valorizzando risorse già presenti sul territorio ed incrociando le esigenze di imprese agricole, famiglie, attività commerciali e produttive».

«Sulla base delle conoscenze scientifiche e degli approfondimenti specifici operati – affermano i due rappresentanti di Legambiente - sentiamo di poter sostenere che la querelle imbastita dal Comune di Sciacca poggia su assunti deboli e si rivela pretestuosa rispetto al progetto autorizzato dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento: l’impianto oggi in esercizio non è una centrale a biomasse e tanto meno l’autorizzazione rilasciata alla My Ethanol srl prevede la messa in esercizio di una centrale a biomasse. L’impianto autorizzato è una distilleria che, a seguito dei processi produttivi autorizzati, sarà in grado di ricavare concime agricolo e biogas che, anziché essere bruciato sul posto, sarà reimmesso in rete per la distribuzione venendo cosi a chiudere un ciclo produttivo virtuoso quale quello della produzione di energia pulita proveniente dalla lavorazione di prodotti agricoli. L'impianto sembra pertanto assolutamente in grado di soddisfare le condizioni per essere ambientalmente conveniente, senza costituire una minaccia per la salute dei residenti nel territorio circostante. Peraltro, lo stesso processo di biodigestione avverrà in fase anaerobica, senza problemi di esalazioni maleodoranti nell’ambiente circostante.

Alla luce di tutto ciò, piuttosto che instillare nei cittadini la cosiddetta “sindrome Nimby” gli amministratori di Sciacca dovrebbero adoperarsi nel trasferire agli stessi, dopo i doverosi approfondimenti, le giuste informazioni sul caso specifico, ricollegandosi a ciò che sta già avvenendo in gran parte dell’Italia, come pure in tantissime realtà dell’Europa e del mondo, in tema di sviluppo sostenibile e di innovazione nel campo della produzione di energia rinnovabile. E per conseguenza, anziché osteggiare la realizzazione di impianti capaci di trarre gas dalla fisiologica biodegradazione delle sostanze organiche, giunta e consiglio comunale dovrebbero unirsi al coro di chi, come noi, auspica la realizzazione in Sicilia di un numero ben più consistente di quelli che attualmente sono in esercizio.

Negli anni scorsi Legambiente ha fermato la folle corsa agli inceneritori proposta dal governo Cuffaro tra il 2003 e il 2009, si sta battendo contro la realizzazione dell'inceneritore nella Valle del Mela, ha denunciato la pessima gestione dell'impianto di compostaggio di Joppolo che ha portato alla chiusura dello stesso, ma sostiene con tutta la forza possibile la conversione della nostra industria nel senso dell'economia circolare, come auspicato, da ultimo, dal Presidente della Repubblica Mattarella.
 

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