Il costo dei pazienti va dimezzato, l'Asp vince al Tar contro la "Maugeri"
L'azienda, nel 2017, aveva contestato alla Fondazione l'importo richiesto, che sarebbe stato doppio rispetto a quanto stabilito dalla regione, il privato aveva fatto ricorso
Costo del funzionamento dell'unità di risveglio all'ospedale di Sciacca, respinto il ricorso della Fondazione "Maugeri" contro l'Azienda sanitaria di Agrigento. Al centro della questione il costo per ogni paziente assitito, di 800 euro al giorno per la fondazione e di 470 euro per l'Asp.
Nel 2015 era stato per primo l’assessorato alla Famiglia rilevò “un’anomalia rispetto ai criteri di valorizzazione delle attività di ricovero” dell’attività dell’unità di risveglio gestito dalla Maugeri rispetto alle somme corrisposte, appunto, che risultavano maggiori di quanto la Regione avesse stabilito, ovvero 470 euro al giorno. L’Asp quindi chiese parere al dipartimento e ottenne una risposta (solo due anni dopo) che però tracciava chiaramente una direzione: l’importo necessario era di circa la metà e così era già dal 2013 in seguito ad una circolare della stessa Regione. Partì quindi l’attività di recupero delle somme, rispetto alla quale la “Maugeri” ha appunto opposto ricorso. Il Tribunale però ha respinto le richieste della Fondazione, ritenendo che in fase di stipula della convenzione tra i due enti la somma giornaliera per paziente fosse stabilita “in modo del tutto indeterminato” e che, “opportunamente” l’assessorato regionale alla Salute, su richiesta dell’Asp di Agrigento ha fatto presente che anche altre fondazioni “che si trovano nella stessa situazione della ricorrente Maugeri” stanno applicando da tempo la tariffa da 470 euro al giorno.
Quindi ricorso respinto, attività di recupero delle somme da parte dell'Asp di fatto sbloccata (sul tavolo oltre 2 milioni di euro) e spese compensate tra i due ricorrenti.
