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Sabato, 20 Aprile 2024
Raffadali Raffadali / Via Nazionale

Tutta Raffadali dietro la bara di Salvatore Bartolomeo

"Un dolore muto che toglie il fiato", queste le parole di don Giuseppe Livatino che ben descrivono il sentimento che hanno provato quanti conoscevano il giovane

“Di fronte al mistero della morte credo che l’osservazione più giusta non sia quella di Marta che dice a Gesù: ”Signore se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”.

Ma il Signore ci dice: ”Io sono la Resurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, non morirà ma vivrà in eterno”.

Di fronte a questa tragedia solo le parole del Signore possono cambiare la prospettiva e il modo di rapportarci con la vita e con la morte e anche questo dolore, muto, che toglie il fiato.

Solo la fede ci dà speranza. A una morte così non ci può essere una risposta e se ci fosse una risposta, sarebbe in ogni caso per noi incomprensibile. Solo quando saremo al suo cospetto potremo capire il senso di tutto ciò.

Per il momento l’unica risposta rimane la fede.

Ricordiamoci che il Signore non abbandona mai nessuno, perciò dobbiamo dare da oggi il nostro arrivederci al nostro Salvatore certi che lo rivedremo.

Quello che dobbiamo fare adesso è di non far mancare le nostre preghiere e il nostro affetto ai familiari di Salvatore e dimostrare di essere una vera comunità. Dobbiamo guardare con speranza al futuro certi della nostra fede”. 

Queste le parole pronunciate dall’arciprete di Raffadali don Giuseppe Livatino che ha celebrato oggi i funerali del giovane Salvatore Bartolomeo.

Un dolore muto che ha tolto il fiato (le parole di don Livatino) a tutta la comunità raffadalese che oggi si è stretta attorno alla famiglia Bartolomeo.

Alcune migliaia di persone, molti provenienti da fuori città, hanno gremito la chiesa Madre di Raffadali, tanto che il rito delle condoglianze ai familiari si è protratto fino alle 21, col sole già al tramonto che ha reso l’atmosfera ancor più malinconica.

Accanto alla bara i suoi tantissimi amici che non lo hanno lasciato nemmeno un attimo, distrutti da un dolore inconsolabile.

Nel ricordo dei suoi amici la figura di Salvatore appare come un ragazzo della sua età con le sue passioni, i suoi amori, i suoi progetti e soprattutto la gioia di vivere e condividere tutta la sua vita con chi lo voleva bene.

Per tutti è difficile accettare una morte così.

Ricordiamo che domenica sera in viale Emporium il tragico scontro con un furgone e poi il tentativo, quasi disperato, di salvargli la vita con la corsa verso il San Giovanni Di Dio.

Sulle cause dell’incidente si sta cercando ancora di fare piena luce.

Come atto dovuto, c’è un iscritto sul registro degli indagati, ma ciò oggi conta veramente poco, molto poco.

Tutto il paese stasera continuerà a piangere uno dei suoi figli migliori.     

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