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"Stop ai lavori in un'area a rischio idrogeologico", Cga dà ragione al Comune

La vicenda è ricostruita dall’avvocato Girolamo Rubino, che ha assistito l’ente, nella persona del sindaco Silvio Cuffaro

Prevalente l’interesse alla difesa del centro abitato. Con questa motivazione, il Consiglio di giustizia amministrativa ha dato ragione al Comune di Raffadali, al termine di una causa giudiziaria che ha coinvolto due fratelli, comproprietari di un appezzamento di terreno. La vicenda è ricostruita dall’avvocato Girolamo Rubino, che ha assistito l’ente, nella persona del sindaco Silvio Cuffaro.

Tutto ha inizio quando i due fratelli, comproprietari di un appezzamento di terreno in contrada Sant'Anna, nel 2003, avevano chiesto due concessioni edilizie per realizzare due fabbricati. Nel 2017 – ricostruisce l’avvocato Rubino - i due fratelli comunicavano l'inizio dei lavori, assumendo che la concessione fosse stata tacitamente assentita, allegando perizia giurata, ma il Comune di Raffadali opponeva un diniego con conseguente sospensione dei lavori.

Successivamente il Comune di Raffadali rettificava la precedente nota di diniego, dal momento che il lotto in questione – spiega Rubino – “è interessato da un'opera pubblica per la mitigazione delle criticità idrogeologiche a difesa del centro abitato e del rione Barca e che per tale lotto era stato avviato il procedimento volto ad apporre un vincolo preordinato all'espropriazione”. Da qui, la preminenza dell'interesse pubblico a mantenere lo stato dei luoghi e ad impedire la realizzazione di nuove opere. 

Gli interessati allora hanno fatto ricorso, con il patrocinio degli avvocati Lucia Di Salvo e Tonino Argento, lamentando una serie di asseriti vizi di legittimità, ed il Tar aveva accolto la richiesta di sospensiva avanzata dai difensori. Ma il Comune di Raffadali, a sua volta, ha proposto appello davanti al Cga per la riforma dell'ordinanza cautelare resa dal Tar.  

In particolare, l'avvocato Rubino ha sostenuto che “l'area in questione è sottoposta a vincolo idrogeologico ed è ricompresa all'interno del piano per l'assetto idrogeologico in area di pericolosità P2, e che il silenzio-assenso non opera in presenza di istanza relativa a  beni soggetti ai vincoli di assetto idrogeologico, citando giurisprudenza favorevole del Tar Puglia; ed ancora che sussiste un interesse pubblico preminente rispetto a quello dei soggetti privati a mantenere immutato lo stato dei luoghi”. 

Il Cga, presieduto da Gabriele Carlotti, condividendo le tesi difensive formulate dall'avvocato Rubino circa la “subvalenza del pregiudizio lamentato dai privati rispetto all'interesse pubblico alla realizzazione dell'opera pubblica”, ha accolto l'appello cautelare proposto dal Comune di Raffadali, riformando l'ordinanza resa dal Tar. Dunque, adesso, potranno essere realizzate le opere per la mitigazione delle criticità idrogeologiche a difesa del centro abitato di Raffadali e del Rione Barca.

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