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Raffadali, CGILFP, CISLFP e UILFP: “Lavoratori precari in stato di agitazione”

La gran parte delle attività dell'ente sono interamente gestite da lavoratori precari che ritengono necessario che venga loro riconosciuta la capacità di mantenere in essere servizi essenziali, dal servizio mensa dell'asilo nido comunale all'ufficio tributi, dall'ufficio tecnico al servizio di polizia locale

In una nota congiunta di CGILFP, CISLFP e UILFP, a firma rispettivamente di Pietro Aquilino, Floriana Russo Introito e Fabrizio Danile, i tre sindacati di categoria (Funzione pubblica) prendono posizione in merito alla situazione dei lavoratori precari del comune di Raffadali. Questa la nota emessa:

" Dopo un incontro con i lavoratori a tempo determinato e il sindaco del comune di Raffadali, siamo stati informati dell'eventualità che, permanendo inalterato lo stato di cose, nessuna stabilizzazione potrà essere effettuata.

A causa del blocco delle rimesse regionali in favore dei comuni siciliani, infatti, il comune di Raffadali non sarà in grado di definire il bilancio e conseguentemente non potrà programmare alcuna stabilizzazione. 

Tutto fermo dunque, ma prima ancora che siano le casse comunali a determinare il blocco delle attività, sono gli stessi lavoratori a ritenere necessaria l’astensione dell’attività lavorativa.

La gran parte delle attività dell’ente sono interamente gestite da lavoratori precari che ritengono necessario che venga loro riconosciuta la capacità di mantenere in essere servizi essenziali, dal servizio mensa dell’asilo nido comunale all’ufficio tributi, dall’ufficio tecnico al servizio di polizia locale.

“L’utenza che quotidianamente incontriamo non ci chiede se siamo precari o no, ci richiede di risolvere un problema di evadere una pratica, di effettuare un servizio – ci dicono i lavoratori – e noi lo espletiamo con la stessa diligenza dei lavoratori di ruolo, ciò che cambia è il diritto di avere riconosciuta la certezza della continuità del contratto di lavoro”.

In particolare gli stessi contrattisti sostengono che sono disponibili a dimostrare, astenendosi dal lavoro, che l’attività dell’ente, senza il loro apporto, verrebbe paralizzata.

Pertanto, a causa del gravissimo stato in cui versano le amministrazioni comunali e conseguentemente i lavoratori con contratto a tempo determinato, si rende noto che gli stessi, in stato di agitazione, sono pronti alla mobilitazione. 

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