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Lo sdegno di don Giuseppe Livatino dopo il danneggiamento della stele di contrada Gasena

Il Postulatore della causa di beatificazione del servo di Dio Rosario Angelo Livatino, nonché cugino del giudice assassinato dalla mafia nel 1990, manifesta il suo disprezzo per un gesto così odioso

Questo il messaggio diffuso da don Giuseppe:

"Il vile danneggiamento della stele eretta dai genitori del Servo di Dio Rosario Angelo Livatino il 20 settembre 1994 in contrada Gasena, sul luogo dell’eccidio del giovane Magistrato, è il segno tangibile della vigliaccheria di quanti provano viscerale fastidio per un simbolo purissimo di Giustizia e di coerenza evangelica, qual è stato il giudice Livatino.

Un’apparente manifestazione di forza, che in realtà mostra una estrema fragilità dei vili responsabili di questo efferato gesto.

A Palermo come ad Agrigento, cosa nostra e i suoi addentellati non fanno che mostrare, con questi gesti di infantile vigliaccheria, un’organizzazione criminale che mal sopporta la presa di distanza dell’opinione pubblica da quel sentire mafioso che ha vilmente deturpato la bellissima terra di Sicilia con atti di violenza, di estorsione, di corruzione.

I Valori del Vangelo di salvezza e della Giustizia sono stati, sono e saranno sempre occupazione primaria di tantissimi uomini e donne di buona volontà, come lo sono stati per il Servo di Dio Rosario Angelo Livatino".

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