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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Raffadali, "Libriamoci in biblioteca": incontro con Anna Burgio e il suo libro "Di Schiena"

È una sorta di biografia, con delle contaminazioni narrative, che ha come oggetto di studio Jeanne Hèbuterne, nata nel 1898, fu una pittrice francese, conosciuta soprattutto per essere stata l’ultima compagna di Amedeo Modigliani

Secondo appuntamento con l’iniziativa dell’assessorato alla cultura del comune di Raffadali, denominato “Libriamoci in biblioteca”, oggi pomeriggio, alle 17.30, ci sarà l’incontro con Anna Burgio, autrice del libro “Di schiena”.

È una sorta di biografia, con delle contaminazioni narrative, che ha come oggetto di studio Jeanne Hèbuterne. Nata nel 1898, Hébuterne fu una pittrice francese, conosciuta soprattutto per essere stata l’ultima compagna di Amedeo Modigliani e per averne condiviso la tragedia: quando l’artista livornese morì di meningite tubercolare, nel 1920, Jeanne – che era al nono mese di gravidanza – si uccise lanciandosi dal quinto piano.

Il poco che si trova sulla vita di questa valente pittrice s’incentra sul suo amore devoto e disperato. Soltanto pochi testi hanno Jeanne Hèbuterne come protagonista: Into the darkness laughing della statunitense Patrice Chaplin, una sorta di ricostruzione romanzata risalente al 1990 (quando ancora non erano state svelate gran parte delle notizie sulla vita e sull’attività pittorica).  Per il resto, si trovano soltanto accenni o, tutt’al più, capitoli specifici in libri che hanno come argomento Amedeo Modigliani.

La vita di Jeanne e il suo rapporto con Modigliani offrono lo spunto per affrontare temi quali la depressione, la co-dipendenza, lo sviluppo infantile, la dipendenza da sostanze, la psicologia del suicidio; argomenti che, sebbene collocati nell’epoca storica di riferimento, trovano forte riscontro anche nell’attualità.

Nell’opera presentata viene lasciata in sottofondo l’analisi artistica per dare spazio al racconto di un’epoca, della condizione femminile in un contesto specifico e, più in generale, dell’evoluzione e dello sviluppo delle relazioni umane.

Il titolo deriva dal gesto ultimo della ragazza, la quale, si racconta, scelse di morire lanciandosi nel vuoto di schiena. Ci si chiede se fu un vano tentativo di salvaguardare il figlio che portava in grembo o la paura di affrontare la propria morte, seppure scelta.

Oltre all’autrice saranno presenti l’assessore alla cultura, Luigi Costanza e il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro.

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