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"Continua lavori in una casa sotto sequestro", condanna annullata per Terrazzino

La Cassazione rispedisce in appello il processo al personaggio chiave della maxi inchiesta "Demetra" che rischiava di andare in carcere

Annullata con rinvio la condanna a sei mesi di reclusione di Vincenzo Terrazzino 54 anni, di Raffadali, personaggio chiave della maxi inchiesta "Demetra", riconosciuto colpevole nei primi due gradi di giudizio di violazione dei sigilli. I giudici della terza sezione della Cassazione, ai quali si è rivolto l’avvocato Giuseppe Barba, hanno disposto un nuovo processo evitando il carcere, o comunque una misura alternativa come la detenzione domiciliare o l’affidamento in prova, perché non aveva ottenuto la sospensione condizionale della pena.

Il titolare del patronato nonché ex consigliere provinciale, al quale si contesta di avere messo in piedi un sistema di finte assunzioni in aziende "fantasma", era stato nominato custode di un immobile sotto sequestro per violazioni urbanistiche e dopo la sottoposizione dei sigilli da parte dei carabinieri, avrebbe continuato ad effettuare i lavori abusivi. In primo grado, il giudice monocratico Francesco Gallegra aveva assolto la moglie per la realizzazione delle opere ritenute abusive e condannato Terrazzino a sei mesi di reclusione senza la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena per via dei precedenti. La condanna è stata confermata e adesso rispedita in appello: trattandosi di fatti del 2011, la prescrizione è dietro l’angolo.

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