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Raffadali, Virone: "Nessun testa o croce, nè baratti, ma una scelta ponderata"

"Alla mia ambizione personale ho ritenuto di anteporre la preoccupazione di tutti coloro, che, da giorni, sollecitavano una condivisone di alleanza con il PD di Raffadali".

Riceviamo pubblichiamo la lettera inviata alla nostra redazione dell'avvocato Aldo Virone che spiega i motivi della decisione di ritirare la sua candidatura:

"In merito alla decisione, assunta nella giornata di ieri, di favorire l’aggregazione delle forze politiche facenti capo all’On.le Di Mauro e Fontana, rispettivamente con le liste Svolta Popolare e Area Popolare NCD UDC, convinti che una convergenza con il Partito Democratico di Raffadali potesse implementare la formazione delle liste e dare una marcia in più per battere la colazione del candidato a Sindaco Cuffaro, si precisa che nessun accordo sottobanco è stato raggiunto per ottenere vantaggi personali in capo al sottoscritto.

Non sono, come già noto, candidato al consiglio comunale e quindi possibile beneficiario di un eventuale “baratto” con la Presidenza del Consiglio; non sono interessato a ricoprire alcuna carica all’interno di una eventuale giunta Giglione, né tanto meno in quella Firetto; ho volutamente rinunciato a qualsiasi  ruolo di visibilità nella competizione per evitare che qualche candidato potesse avere il timore di essere “oscurato” nel risultato “pilotato” da presunti accordi; non ho ricevuto, come qualcuno ipotizza, prebende o corrispettivi per rinunciare ad una candidatura, che molti vedevano quale possibile causa di una sconfitta da parte di Cuffaro.

Alla mia ambizione personale ho ritenuto di anteporre la preoccupazione di tutti coloro, che, da giorni, sollecitavano una condivisone di alleanza con il PD di Raffadali.

La loro preoccupazione, condivisa dagli alleati della prima ora nella mia candidatura, è stata il solo motivo che mi ha spinto, non senza sofferenza, ad anteporre il sentimento della loro paura della sconfitta alla inamovibilità della candidatura, nell’esclusivo interesse di chi crede che si possa vincere uniti.

Io ho sempre creduto che non il valore di una idea possa accrescere i consensi molto più della somma dei concorrenti ad una elezione. In questa ottica ho sostenuto candidature difficili in solitudine e con il solo appoggio di fraterni amici.

Ultima chiosa va rivolta alla satira del testa o croce per la scelta del candidato: simili idiozie possono essere addebitate a me, che scegliendo di espormi accetto il diritto di satira politica; poiché per scegliere bisogna essere in due, ritengo che, pur non condividendo le posizioni di molti dirigenti locali del PD, la loro storia personale e il loro rigore morale è lontana anni luce da ludiche condotte nella affermazione di valori e battaglie tanto importanti quanto epocali per la storia del Paese.

Ergo il testa o croce lo avrò fatto da solo.

Certo chiunque vede ciò che vuole vedere e crede in ciò che fa comodo credere, al solo fine di screditare l’operato altrui.

Ritengo, però, che prima di criticare presunti metodi altrui o l’operato degli stessi, bisogna guardarsi dentro o accanto per capire se si possiede l’autorevolezza morale, non l’autorità, per esprimere giudizi su terzi.

State sereni ed impegnati nell’agone elettorale, senza farvi distrarre da falsi problemi, ma concentrati su chi potrà rappresentarci al meglio. Aldo Virone

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