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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Raffadali, Giglione: «Cuffaro non ha "stravinto" e vi spiego perché»

Nota di Piero Giglione, già candidato sindaco di Raffadali, sconfitto dal contendente Silvio Cuffaro che è stato eletto per cinque voti in più. Giglione interviene a caldo nel post-elezioni

«Si sostiene che Cuffaro goda della maggioranza (5 consensi in più) dei cittadini. In omaggio alla verità, sarebbe stato giusto, opportuno, doveroso, intellettualmente onesto affermare che gode del consenso di metà degli elettori raffadalesi che lo hanno votato». A parlare è Piero Giglione, già candidato sindaco di Raffadali, sconfitto dal contendente Silvio Cuffaro che è stato eletto per cinque voti in più. Giglione interviene a caldo nel post-elezioni, anche in seguito all’analisi del giornalista Salvo Di Benedetto, secondo cui "sarebbe da disonesti non ammettere che senza il 'papocchio' della lista «Noi per Raffadali», il risultato sarebbe stato molto più netto e di certo non ci sarebbe stato tutto quel bailamme della pazza notte della Repubblica e quello che ne seguirà". 

«Forse non si pensa che questa lista, con questa denominazione, - afferma Giglione nella sua lettera - sia stata ben studiata per raccogliere consensi e voti proprio utilizzando il nome di Cuffaro scritto in evidenza sul logo della stessa? In sostanza, si vuole scaricare proprio sull'ideatore di tale lista la responsabilità della sfiorata sconfitta elettorale di Cuffaro? Non sappiamo cosa ne pensa il diretto interessato che sappiamo sia essere uno dei consiglieri di Cuffaro. Si dovrebbe poi dire chi sono gli amici di Cuffaro che non hanno remato nella stessa direzione. Forse si dimentica che in ogni elezione, qualcuno magari scontento della precedente tornata, si trasferisce da uno schieramento all'altro. E' forse una novità? Non si capisce poi come ci si possa lanciare nell'affermazione che "Cuffaro abbia stravinto il confronto a distanza con il sottoscritto sostenendo che mi è mancata esperienza e spavalderia". Sono affermazioni gratuite e strumentali, utilizzate solo per incensare Cuffaro e che non hanno alcun fondamento. In campagna elettorale entrambi abbiamo messo la faccia e il nostro bagaglio di esperienza. Per quello che mi riguarda io non avevo nulla da rischiare. Sarebbe interessante sapere cosa avrebbe rischiato Cuffaro in caso di mancata elezione. In questo caso io sarei uno sprovveduto che non aveva nulla da perdere. Quando poi ci si tuffa nell'analisi su quello che ad oggi definisce gli sconfitti, si dimostra di non sapere cosa sia successo all'interno della coalizione di centro sinistra. O meglio. Si è fatto finta di non conoscere i fatti. Non ci si è resi conto, ad esempio, che la scelta della candidatura nel Pd è avvenuta attraverso un dibattito aperto, franco, plurale e che alla fine sul mio nome si è espresso il gradimento quasi totale del partito e dell'alleato della prima ora, e cioè gli amici e i compagni del movimento "Ama la tua Città". Nel centro destra non c'è stata alcuna discussione: Cuffaro ha messo subito tutti a tacere nel suo campo, proponendosi, addirittura mesi prima dell'apertura della campagna elettorale. Senza dibattito, senza alcun confronto reale. Noi invece abbiamo "subìto" in una prima fase la candidatura di Virone, che solo qualche giorno prima della presentazione delle liste si è ritirato. Questi sono i fatti. Il resto è fuffa. Desideriamo tranquillizzare tutti che non ci sarà alcuna resa dei conti all'interno del Pd, né tantomeno nei partiti che hanno costituito l'ossatura dell'alleanza di centro sinistra. Anzi, siamo più coesi di prima, anche in caso dovessimo rimanere definitivamente, dopo il pronunciamento dei giudici amministrativi, all'opposizione. Nel nostro carro, non sono saltati personaggi già noti alle cronache politiche, ma, spesso, abbiamo pronunciato molti no, nei confronti di soggetti singoli, che non sarebbero venuti per convinzione, perché trovavano interessante il nostro progetto politico, ma solo per il soddisfacimento dei loro interessi. Abbiamo detto di no, con fermezza e per questo gli stessi hanno poi trovato allocazione con il nostro avversario, che magnanimamente li ha accolti, da buon padre di "famiglia". I nostri amici e compagni hanno affrontato con serietà e lealtà la campagna elettorale e non hanno perso alcuna credibilità. Solo chi si è schierato con Cuffaro, non perde faccia e credibilità anche in fase di sconfitta? I messaggi subliminali e trasversali sono rispediti al mittente e solo chi non dispone di spirito critico autonomo, libero e leale potrà pensare e dire questo. Il confronto: abbiamo deciso di non confrontarci con l'avversario non per mancanza di rispetto, ma soltanto perché noi abbiamo parlato direttamente ai nostri cittadini. Il confronto tra i due programmi lo hanno fatto gli elettori. Per quanto ci riguarda non abbiamo mai nutrito astio e odio nei confronti di Cuffaro, dal quale ci divide anni luce cultura politica e modi di operare, nonostante ciò non abbiamo alimentato polemiche e odi di piazza. Come detto non abbiamo celebrato matrimoni di interesse. Non abbiamo mischiato bandiere: la nostra era ed è una coalizione di partiti, con propri simboli e bandiere, che tra l'altro governano a livello nazionale e che già in campo locale, erano alleati nella maggioranza del compianto Giacomo Di Benedetto. La critica per il sostegno che abbiamo avuto dal presidente della Regione, che è intervenuto a propria difesa essendo stato attaccato dal nostro avversario durante un comizio? Mi pare che ciò sia più che legittimo, come legittimi sono stati gli interventi dei deputati nazionali e regionali a sostegno della nostra candidatura. La solitudine del nostro avversario era palese e questo era abbastanza noto a livello provinciale e regionale».

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