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Mascherine "made in Raffadali", il sindacato della polizia Penitenziaria: "Lodevole iniziativa"

Il sindacato, oltre a fare luce sull'attuale emergenza in carcere, ha anche applaudito i raffadalesi

Una lunga nota da parte dela segreteria regionale dell’Uspp – unione sindacati di polizia penitenziaria – utile a fare il punto sull'attule emergenza carcere ad Agrigento e non solo. Infatti, il sindacato, ha anche apprezzato l'iniziativa messa in atto dai raffadalesi. Iniziativa, che ha prodotto centinaia di mascherine fatte in casa.

"Questa federazione - scricono in una nota - è molto preoccupata per la situazione sanitaria che riguarda gli Istituti della regione Sicilia, e in particolare anche in quel di Agrigento, in merito all’emergenza sanitaria dovuto alla diffusione della polmonite da coronavirus – Covid 10 -, che potrebbe, se non gestita efficacemente, colpire in modo importante il personale di Polizia Penitenziaria, particolarmente esposto, e per effetto la popolazione detenuta. Detto personale ha risposto all’emergenza con profondo senso del dovere e spirito di sacrificio, nonostante le poche risorse umane disponibili, strumentali e materiali adeguate per consentire ad esso di operare in condizioni di sicurezza e in riferimento alle reali necessità del sistema carcere".

La segreteria regionale, continua così: "Mai come adesso si sono registrati parole di ringraziamento per onorare il lavoro e gli sforzi compiuti, soprattutto di quanti, pur consapevoli dei rischi, lavorando in prima linea, non hanno esitato a profondere il proprio dovere esponendo finanche le proprie famiglie al rischio di contagio. Tuttavia, vista la oggettiva esposizione di quanti operano in tale contesto, è stato registrato tra le fila un caso di contagio del Covid-19, residente a Raffadali (AG). Tale consapevolezza e, soprattutto, in ragione delle oggettive difficoltà dell’Amministrazione di dotare il proprio personale dei mezzi di protezione (DPI), idonei a salvaguardare il diritto alla salute della polizia Penitenziaria e degli operatori penitenziari, il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, di concerto con il vice sindaco, Giuseppe Gattarello, anch’egli appartenente al corpo di Polizia Penitenziaria nonché Segretario Provinciale dell’Uspp (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria), ha distribuito nella giornata odierna 100 mascherine prodotte grazie agli sforzi di un gruppo di volontari raffadalesi, utilizzando i medesimi materiali di quelle delle sale operatorie che impediscono eventuali contaminazioni. Altre mascherine verranno consegnate al personale nei prossimi giorni, grazie all’incessante opera dei volontari, fino ad assicurare a tutti gli operatori penitenziari una congrua fornitura. Le suddette mascherine sono prodotte in modo da poter essere riutilizzate dopo un’idonea sanificazione con soluzioni idroalcoliche L’azione è stata supportata, oltre che dall’amministrazione comunale di Raffadali, anche dalla dirigenza dell’USPP, nelle persone dott. Francesco D’Antoni e del Coordinatore Regionale dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti Alfano Luigi, la quale, seppure abbia concorso nella realizzazione di tale iniziativa, è impegnata a sollecitare interventi da parte dell’Amministrazione penitenziaria e delle Autorità sanitarie a tutela del personale. La lodevole iniziativa - afferma il Segretario Nazionale D’Antoni ed il Coordinatore Regionale Alfano - che oltre a tutelare il diritto alla salute degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, nonché di tutti gli operatori penitenziari (contabili, amministrativi, educatori, volontari, sanitari, etc.) e le rispettive famiglie, mira in maniera lungimirante ad occuparsi della salute dei ristretti. Fatta salva la lodevole iniziativa del primo cittadino di Raffadali, occorre che anche la direzione della C.C. di Agrigento coinvolga, con urgenza, le autorità sanitarie, al fine di far effettuare a tutto il personale impiegato nei servizi i “tamponi”, così da identificare anche eventuali soggetti asintomatici e contenere il più possibile il contagio tra gli operatori (anche del comparto funzioni centrali), mettendo in serio rischio l’Istituto, cui oggi il territorio non può rinunciare. Va altresì osservato, infatti, che svolgendo servizi essenziali e stando a stretto contatto con l’utenza carceraria, se non salvaguardati, gli stessi operatori potrebbero rischiare di divenire untori del virus. Un plauso giunge dalla segreteria Generale dell’Uspp al sindaco Cuffaro e a tutta l’amministrazione comunale per il gesto di grande umanità e di vicinanza al corpo di Polizia Penitenziaria, segno che la comunità raffadalese ha compreso lo sforzo che sta compiendo ogni singolo poliziotto nell’interesse del Paese. Si auspica che altre amministrazioni comunali, sulla scia dell’iniziativa-pilota del comune di Raffadali, si adoperino nell’azione di contrasto al contagio da Covid-19 nelle carceri, così da sopperire all’insufficiente produzione nazionale di Dpi e alla esecuzione attenta di un’attività costante e programmata di 'sanificazione' degli ambienti di lavoro e di detenzione". 

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