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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Vallone Safo: non si muove nessuno, tranne la frana

Un intero tratto stradale in beton, di circa dieci metri continua a scivolare verso valle, senza che nessuno si occupi di porvi rimedio.

A distanza di poco più di due mesi, siamo tornati in contrada Safo, dove nei primi giorni di febbraio una frana aveva interrotto il transito della strada che scende lungo il Vallone Safo.

La situazione non è per niente migliorata, anzi è notevolmente peggiorata, il dislivello tra i due tratti di strada, se prima era di pochi centimetri, adesso supera il metro ed è diventato quasi impossibile transitare anche a piedi.

Un intero tratto stradale in beton, di circa dieci metri continua a scivolare verso valle, senza che nessuno si occupi di porvi rimedio. In verità, dopo il primo movimento di due mesi addietro, il comune aveva mandato gli operai che avevano buttato del pietrisco nella falla, pensando forse così di risolvere il problema.

Da allora, nulla è stato fatto e persino il palo che sorregge la linea telefonica è rimasto, così come era, pendente, ed è sorretto soltanto dai fili. La strada era stata realizzata una paio di anni addietro, grazie a uno dei cantieri-scuola finanziati dalla regione, quando ad amministrare era la giunta Cuffaro.

Inutile dire che l’interruzione della strada sta provocando, ormai da più di due mesi, notevoli disagi a tutti coloro, e sono tanti, che devono raggiungere i loro appezzamenti di terreno e le loro case.

Alcuni, come si evince anche dalla foto, lasciano i loro mezzi nel punto esatto dell’interruzione, e sono poi costretti a percorrere, a piedi, alcuni chilometri per raggiungere le loro abitazioni di campagna.

Con tutti i disagi che ne derivano, visto che difficilmente possono portarsi dietro attrezzi di lavoro o portare a casa quanto prodotto dai terreni.

Alcuni sono già andati dal sindaco per chiedere una soluzione immediata del problema con l’avvio dei lavori necessari e il ripristino della strada prima dell’arrivo della stagione calda, quando in tanti usano l’abitazione di campagna come residenza.

Pare che si sia già avviata una raccolta di firme per la costituzione di un comitato spontaneo che faccia meglio sentire il disagio e la protesta di tutti.

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