Così come avviene in tanti altri comuni della Sicilia, e come è avvenuto anche negli anni scorsi, è partito da pochi giorni, anche a Raffadali, il servizio civico destinato ai cittadini meno abbienti.

Il principio è quello di aiutare chi è in particolari difficoltà economiche, ma no a fondo perduto. Attraverso il servizio civico, infatti, le varie amministrazioni comunali garantiscono alle famiglie disagiate l’opportuna assistenza economica ordinaria e in cambio ottengono delle prestazioni a beneficio della collettività.

A Raffadali sono state avviate al lavoro, per tre mesi, venticinque persone che, complessivamente, percepiranno poco più di 700 euro, e cioè circa 240 euro al mese.

“Questa è una formula di solidarietà certamente proficua – sostengono gli amministratori raffadalesi - con la quale si coniugano contemporaneamente due significativi principi: sostenere concretamente chi versa in una precaria situazione economica e assicurare al territorio servizi di pubblica utilità.

Per non parlare poi che questa forma di assistenza, non essendo passiva, si traduce, per la persona che la riceve, in una sorta di stimolo gratificante.

Le persone, ammesse sulla base di una specifica e oggettiva graduatoria, svolgono infatti attività che riguardano la pulizia dei locali comunali, nello specifico refezione scolastica, asilo nido, centro incontro per anziani, minori e disabili, la cura dell’area che ospita il verde, strade, piccola manutenzione ordinaria e così via.

Il servizio civico rappresenta quindi una importante valvola di sfogo per garantire una boccata d’ossigeno a tutte quelle famiglie che, specie in questo particolare momento di crisi generale, non riescono ad affrontare la quotidianità.

Si tratta di un’opportunità che, per quanto ci riguarda - concludono gli amministratori - continueremo ad offrire con puntualità e costanza”.