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"Spararono ai vicini di casa", chiesti 5 anni per due fratelli

Padre e figlio, scampati all'agguato, hanno avvertito le forze dell’ordine che sul posto hanno trovato quattro cartucce esplose di un fucile calibro 12 e il furgone con i fori dei proiettili

Il pubblico ministero Santo Fornasier ha chiesto 5 anni di reclusione - durante il processo in corso davanti al Gup Stefano Zammuto - per i fratelli Angelo e Vincenzo Amato di 30 e 33 anni. Le accuse ipotizzate a loro carico sono di tentato omicidio e detenzione illegale di arma. Secondo la Procura, avrebbero sparato dei colpi di fucile contro dei vicini di casa con i quali avrebbero avuto un contrasto per una banale questione di confini.  

L’agguato è avvenuto sei anni fa, a Licata. Padre e figlio, scampati all'agguato, hanno avvertito le forze dell’ordine che sul posto hanno trovato quattro cartucce esplose di un fucile calibro 12 e il furgone con i fori dei proiettili. I difensori, gli avvocati Francesco Scopelliti e Giuseppe Fabio Cacciatore, hanno chiesto il giudizio abbreviato ottenendo l’audizione in aula di un consulente balistico che ha ricostruito la sparatoria. Gli imputati, secondo la difesa, non hanno agito con l’intenzione di uccidere e la consulenza sulla dinamica lo avrebbe provato senza alcun dubbio.

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